E' arrivato al settimo anno
l'accordo 'Pecorino etico solidale' tra Biraghi, azienda
lattiero-casearia piemontese, Coldiretti Sardegna e Filiera
Agricola Italiana spa che consente di "dare la giusta
remunerazione" ai pastori sardi e il "dovuto riconoscimento al
valore del prodotto". L'attuale prezzo minimo garantito ai
produttori sardi di pecorino romano è di 9 euro al chilo, ma
nelle ultime settimane è arrivato a 12 euro.
L'accordo è stato festeggiato oggi a Torino, alle 'Gallerie
d'Italia', dove è stato ricordato il +33% di export rispetto al
2022, gli oltre 1.500.000 chili di prodotto venduti dal 2017 ad
oggi; il numero delle aziende sarde conferitrici, arrivato a
380.
Il Pecorino etico commercializzato da Biraghi è composto per
il 60% da Pecorino proveniente dalla Sardegna e per il 40% dal
Gran Biraghi, il prodotto di punta dell'azienda piemontese che
ha chiuso il 2023 con un fatturato di 171 milioni di euro e si
appresta a festeggiare i 90 anni di attività. Biraghi è tra
l'altro dall'anno scorso uno degli official partner della
Nazionale italiana di calcio.
"Molte catene della grande distribuzione hanno accolto questo
nostro progetto - ha sottolineato Claudio Testa, consigliere
d'amministrazione di Biraghi - l'accordo nato nel 2017 ha
consentito di dare ai pastori la giusta remunerazione e di
garantire il giusto prezzo a tutta la filiera. Scommettere sulla
tradizione casearia italiana premia sempre e il progetto del
Pecorino Etico Solidale ne è la dimostrazione".
Un accordo "che rappresenta il miglior esempio di filiera
che mette insieme produttori, trasformatori e chi commercializza
- ha detto Luca Saba, direttore della Coldiretti Sardegna - Ha
permesso di fare enormi passi avanti nel settore del pecorino se
pensiamo che la collaborazione è stata attivata quando il
pecorino era in grandissima difficoltà sul lato della
remunerazione. A distanza di anni non solo la situazione è
migliorata ma siamo arrivati a picchi storici".
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