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Fao, prezzi alimentari -0,7% a febbraio settimo calo consecutivo

Fao, prezzi alimentari -0,7% a febbraio settimo calo consecutivo

Produzione di grano nel 2024 aumenterà nonostante meno superfici

ROMA, 08 marzo 2024, 11:35

Redazione ANSA

ANSACheck

© ANSA/EPA

I prezzi mondiali delle materie prime alimentari scendono a febbraio dello 0,7% rispetto a gennaio, mettendo a segno un calo per il settimo mese consecutivo. Le quotazioni internazionali più basse per tutti i principali cereali, infatti, hanno più che compensato l'aumento dello zucchero e della carne. Lo segnala l'indice mensile della Fao, che registra un calo del 10,5% rispetto a gennaio 2023. Entrando nel dettaglio dei prodotti, i prezzi dei cereali sono diminuiti del 5% a febbraio, raggiungendo -22,4% rispetto al 2023. Giù anche il riso -1,6% a febbraio. Gli oli vegetali, con -1,3% da gennaio si attestano all'11% al di sotto del valore di febbraio 2023. L'indice Fao dello zucchero, al contrario, è aumentato del 3,2% lo scorso mese, come anche quello della carne (+1,8% da gennaio) e dei prodotti lattiero-caseari (+1,1%), guidato dalla maggiore domanda di importazioni di burro da parte degli acquirenti asiatici.
    Quanto alle nuove previsioni per i cereali nel mondo, secondo la Fao sono in leggero aumento. L'utilizzo globale 2023/24 segna +1,1% rispetto all'anno precedente dovuto principalmente al maggiore utilizzo di mais e grano per l'alimentazione del bestiame. Segno positivo per le scorte globali ad un livello 'confortevole' del 31,1%, in aumento dal 30,9%, come anche per il commercio mondiale +1,3%. Secono la Fao le previsioni preliminari per la produzione globale di grano nel 2024 sono a di 797 milioni di tonnellate, con un aumento dell'1% rispetto al 2023. I prezzi più bassi del grano hanno provocato un calo del 6% su base annua nella semina del grano invernale in Nord America, dove la produzione potrebbe tuttavia aumentare. Le condizioni meteorologiche favorevoli stanno inoltre sostenendo le aspettative di un aumento della produzione di grano nel 2024 nella Federazione Russa, una potenza delle esportazioni, così come in Cina, India, Repubblica islamica dell'Iran, Pakistan e Turchia. 
   

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