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Arriva il miele made in Europe, ok finale alla nuova direttiva colazione

Arriva il miele made in Europe, ok finale alla nuova direttiva colazione

In etichetta obbligo dell'origine per il miele

BRUXELLES, 29 aprile 2024, 19:48

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Luce verde all'unanimità alla revisione della 'direttiva colazione', l'insieme delle norme Ue sulla composizione, la denominazione di vendita, l'etichettatura, l'imballaggio di alcuni prodotti alimentari usati comunemente al mattino, come il miele o la marmellata. Gli Stati membri Ue hanno convalidato da Lussemburgo - durante il Consiglio Ue Agricoltura - l'accordo raggiunto con l'Eurocamera sulle nuove norme.
    Il capitolo più importante della revisione riguarda il miele, in particolare sull'etichettatura del Paese d'origine e il sistema di tracciabilità: le nuove norme combatteranno le importazioni di miele adulterato da paesi extra-Ue introducendo un'etichetta obbligatoria e chiaramente visibile del paese di origine, e avvieranno un processo per creare un sistema di tracciabilità del prodotto. Nel caso di miscele, l'etichetta includerà anche la percentuale che ciascun Paese rappresenta e sarà introdotta anche un'etichettatura più chiara sul contenuto di zucchero nei succhi di frutta e sul contenuto minimo di frutta nelle marmellate.

REGOLE ANTI-FRODI - "Una maggiore trasparenza che permetterà ai consumatori di poter effettuare scelte più consapevoli e sane e ai produttori di avere uno strumento per contrastare contraffazioni e concorrenza sleale". Così il sottosegretario all'Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Luigi D'Eramo, commenta l'adozione da parte del Consiglio Ue delle norme aggiornate sulla cosiddetta 'direttiva colazione' che riguardano, tra i prodotti interessati, il miele. "Il nostro Paese ha lavorato molto perché si raggiungesse il risultato più ambizioso per combattere le frodi, purtroppo sempre più frequenti, che riguardano il miele e per sostenere in modo concreto la filiera apistica, che consideriamo strategica", ricorda il sottosegretario, oggi al Consiglio Agricoltura in rappresentanza dell'Italia. Dopo il via libera definitivo la legge sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea ed entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione. Le nuove misure saranno applicabili in tutta l'Ue dopo due anni. Nel caso di miscele di miele, le nuove norme renderanno più chiara l'etichettatura dei Paesi di origine. Saranno indicati i Paesi in ordine decrescente, in base al peso, compresa la percentuale rappresentata da ciascun Paese. Gli Stati membri possono inoltre decidere che, per il miele immesso sul mercato dei rispettivi territori, sia consentito indicare solo la percentuale delle quattro quote maggiori, se insieme costituiscono oltre il 50% della miscela. "Continua il nostro impegno per valorizzare prodotti sicuri e di qualità e per sostenere un comparto strategico per la salvaguardia della biodiversità e di tutto l'agroalimentare, italiano ed europeo", conclude D'Eramo.

 

COLDIRETTI -  La direttiva breakfast "assicura una maggiore tutela della produzione nazionale di miele ma su succhi e marmellate si è persa l'ennesima occasione per assicurare più trasparenza ai cittadini, soprattutto in un settore che vede come primi consumatori le giovani generazioni". La "direttiva colazione - sottolinea l'organizzazione agricola - contrasterà con maggiore efficacia le importazioni di miele adulterato da Paesi terzi attraverso l'etichettatura obbligatoria e chiaramente visibile del Paese di origine e avvieranno un processo per creare un sistema di tracciabilità del miele. Una novità importante rispetto a una situazione dove l'import sleale di prodotto di scarsa qualità e a prezzi stracciati dall'estero, sta affossando il miele italiano, con oltre 25 milioni di chili di prodotto straniero che hanno varcato i confini nazionali nel 2023". In sede di accordo è stato però stralciato, riferisce Coldiretti "l'obbligo dell'indicazione obbligatoria dell'origine della materia prima per succhi di frutta, marmellate e confetture, inizialmente inserito proprio su pressing della Coldiretti. Un passo indietro verso la tutela della libertà di scelta e la difesa della salute dei cittadini europei, a partire da quelli più giovani, solo parzialmente compensato dalle indicazioni più chiare sul contenuto di zucchero nei succhi e sul contenuto minimo di frutta nelle confetture e nelle marmellate". 

 

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