Nel 2024 sono 404 le new entry
nell'elenco degli alberi monumentali d'Italia, 37 sono stati
invece esclusi per morte naturale, abbattimento o elevato
deperimento strutturale e fisiologico. Con le modifiche, il
numero totale di alberi o sistemi omogenei di alberi protetti e
valorizzati sale a 4.655 unità.
La lista aggiornata del verde monumentale è stata pubblicata
sul sito del ministero dell'Agricoltura, Sovranità alimentare e
delle Foreste (Masaf).
Gli alberi presenti nell'elenco si distinguono per il loro
valore biologico ed ecologico, storico e culturale, oltre che
per la loro rarità e il ruolo che svolgono come habitat per
alcuni animali. Le specie arboree monumentali più numerose sono
la roverella (614 esemplari) e il faggio (243 esemplari), le
regioni con il maggiore numero di alberi monumentali sono il
Friuli Venezia Giulia (511 esemplari), la Lombardia (431) e la
Sardegna (426 esemplari). I Comuni d'Italia dove è stato censito
il maggior numero di patriarchi verdi sono Napoli (53 alberi),
Caserta (51 alberi), Trieste e Priverno (48 alberi).
Tra i nuovi aggiunti all'elenco ufficiale compaiono il
castagno nel comune di Grosio (Sondrio), inserito in elenco per
il suo valore ecologico, la sua età di circa 900 anni e la sua
rarità botanica e il balga, situato presso l'Orto Botanico della
Reggia Borbonica di Portici (Napoli), una pianta originaria
dell'Australia, con un'età superiore ai 200 anni, nota per la
sua crescita estremamente lenta. Presente anche l'olivastro di
Castelsardo (Sassari), che può ospitare fino a 200 persone sotto
la sua chioma, e il leccio di Bagno a Ripoli (Firenze), che si
distingue per la sua chioma ampia e il portamento elegante.
"L'elenco ufficiale degli alberi monumentali d'Italia è
frutto di un'attività - sottolinea il Masaf - di catalogazione
realizzata, in modo coordinato e sinergico, dalla Direzione
generale delle foreste del Masaf, dai Corpi e Servizi forestali
regionali e delle Province autonome e dai Comuni".
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