NAPOLI - L'approvazione della riforma della Politica Agricola Comune (Pac) a livello europeo "arriverà in commissione parlamentare tra febbraio e marzo e daremo al nuovo Parlamento europeo questa base di partenza, per cui potranno scegliere se partire dalla base già approvata o ricominciare daccapo". Lo ha detto il commissario europeo all'agricoltura Phil Hogan a Napoli, dove ha partecipato a un'iniziativa all'Università Parthenope su giovani e agricoltura.
"Il lavoro che si sta facendo in commissione - ha detto Hogan - è molto utile. Conto, anche per il 2019, che i colegislatori, il Consiglio e il Parlamento, siano perfettamente in grado di lavorare in maniera costruttiva, anche perché gli agricoltori hanno bisogno di certezze". "Le nuove politiche sulla Pac - ha aggiunto Hogan - si basano su nove principi fondamentali: ci sono una serie di obiettivi che hanno a che vedere sulla produzione, ambiente, società, soluzioni nell'ambito del fornire alimenti al pubblico, gestire le acque al meglio, i nostri panorami rurali, la biodiversità.
Sono tutti fattori importanti a cui possono contribuire gli agricoltori, ma affinché si faccia questo dobbiamo anche premiarli e mettere a disposizione tutti i fondi necessari affinché queste attività possano essere svolte al meglio. Se dovessi trarre messaggi chiave da questo incontro, oltre al fatto che servono nuovi finanziamenti, posso dire che dobbiamo intervenire nell'ambito dell'ambiente, del clima, azioni a favore dei giovani agricoltori, affinché si creino le condizioni che siano in una condizione di par condicio per tutti, ossia che chi opera nel settore agricolo in Italia agisca a pari condizioni con gli agricoltori degli altri Paese".
Pac è politica comune, Italia non deve preoccuparsi
"La Pac è unica, ma le necessità sono diverse. Tutti i Paesi possono usufruire della necessaria flessibilità per intervenire a livello nazionale come meglio credono", ha detto il commissario europeo all'agricoltura Phil Hogan, rispondendo a distanza al presidente di Coldiretti, che in passato ha parlato di norme "modellate" per il Nord Europa e sottolineato l'esigenza che "l'Italia si batta contro ulteriori tagli nel nuovo bilancio europeo a carico della Politica agricola comune", chiedendo che il testo sia votato dal nuovo Parlamento Ue.
"Le parole del presidente Prandini non hanno senso. La politica agricola comune significa proprio questo, cioè è comune. E' chiaro che gli interessi del Nord e del Sud sono diversi, ma con la politica comune abbiamo cercato di dare all'Italia e agli altri Paesi l'opportunità di intervenire in modo flessibile". In particolare, "al presidente dico di non preoccuparsi per la situazione dell'Italia, perché in termini di qualità non ha rivali e non può aver paura di competere con nessuno, proprio grazie ai nostri programmi di sostegno della qualità e della promozione c'è tutto affinché l'Italia possa avere successo in questo settore".
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