"Rimaniamo ottimisti e fiduciosi di raggiungere l'obiettivo dei 50 miliardi di export nel 2021, a patto che la politica faccia la sua parte". Così Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare, commenta la scure del 25% di dazi su alcune delle eccellenze italiane. Per Federalimentare, pur non danneggiandone la totalità, questi dazi vanno a colpire alcuni dei prodotti che esportiamo di più in Usa: solo lo scorso anno abbiamo esportato negli USA 220 milioni di euro di formaggi duri e 75 milioni di euro di liquori. Con dazi al 25%, la contrazione dell'export sul mercato Usa sarebbe al 15%.
"Paghiamo colpe non nostre, ma siamo dentro l'Unione Europea e non ci tiriamo indietro" ha detto il presidente di Federalimentare, che ha aggiunto: "la politica però deve fare la sua parte: attraverso accordi bilaterali e togliendo le sanzioni alla Russia, l'Italia riuscirebbe a raggiungere l'obiettivo dei 50 miliardi di export nel 2021 e l'industria alimentare europea si espanderebbe su altri mercati oltre a quello USA".
"In ogni caso - conclude Vacondio - l'Europa dovrà ribattere colpo su colpo all'offensiva americana: bisognerà cioè rispondere con altrettanta severità sui prodotti statunitensi, da quelli di largo consumo commercializzati da potenti multinazionali ai fast food".