Abbiamo ottenuto l'aumento dall'1 al 3%, della dotazione nazionale pagamenti diretti per la gestione del rischio climatico e questo è un risultato significativo. Così il ministro dell'agricoltura Stefano Patuanelli in una pausa del Consiglio Ue che sta discutendo la riforma della Politica agricola comune (Pac). L'Italia chiedeva da mesi la possibilità di destinare risorse a meccanismi assicurativi e fondi di mutualizzazione per attenuare le conseguenze dei cambiamenti climatici sul settore agricolo nazionale e, come anticipato ieri sera da Ansa, ha centrato l'obiettivo.
"Ora - ha detto il ministro Patuanelli - è necessario che Commissione, Europarlamento e Stati membri facciano tutti un passo indietro per farne alcuni avanti tutti insieme, bisogna concludere l'accordo sulla Pac comprendendo le esigenze degli Stati, e fare uno sforzo su condizionalità sociale e architettura verde che sono i due elementi ancora in discussione. Le trattative vanno avanti, da parte nostra massima disponibilità ma la condizionalità sociale sia elemento fondante nuova Pac senza creare oneri burocratici penalizzanti per aziende e Stati membri. Sull'archietettura verde - ha infine precisato - siamo partiti da posizioni molto distanti, ma si stanno avvicinando e sono ottimista".
Intanto, ci vorrà probabilmente più del previsto per percorrere l'ultimo miglio della riforma della politica agricola Ue. Avviato nel 2018, l'iter del testo è stato interrotto dalle elezioni europee e poi ha recepito le priorità del Green Deal. Proprio la nuova "architettura verde" della Pac, che vale oltre 390 miliardi (prezzi correnti) fino al 2027 di cui circa 38 per l'Italia, è uno dei nodi da sciogliere nel negoziato. L'altro è la redistribuzione degli aiuti, cioè meccanismi per limitare i sussidi per le aziende più grandi e aumentarli per quelle più piccole. Presidenza portoghese, eurodeputati e Commissione europea hanno cominciato il negoziato finale ieri mattina e ripreso nel pomeriggio di oggi. L'esito finale non arriverà prima di domani o venerdì. In parallelo, si svolge il Consiglio dei ministri dell'agricoltura. Nel suo intervento, il ministro dell'agricoltura italiano Stefano Patuanelli ha chiesto più attenzione all'impatto degli eventi catastrofici conseguenza dei cambiamenti climatici. "Per l'Italia è fondamentale insistere sull'aumento del prelievo dall'1% al 3% della dotazione nazionale per i pagamenti diretti per la gestione del rischio", ha detto il ministro. Vale a dire aumentare il sostegno a regimi assicurativi e fondi di mutualizzazione per gli agricoltori. A quanto si apprende, sempre che si raggiunga un accordo comprensivo sulla riforma, l'Italia potrebbe aver raggiunto l'obiettivo. Sulla condizionalità sociale, cioè la riduzione degli aiuti in violazione dei diritti dei lavoratori, gli Stati sono divisi tra Nord e Est Europa da un lato e Sud dall'altro. Secondo Germania e Paesi nordici le politiche sociali non c'entrano nulla con la Pac. L'Italia invece appoggia un compromesso che tenga "in considerazione i diritti dei lavoratori e degli agricoltori incidendo nel modo più limitato possibile sugli oneri burocratici", ha ricordato Patuanelli. Infine, insieme ai colleghi francesi e spagnoli, il ministro ha chiesto regole più stringenti sui livelli massimi di residui di pesticidi nei prodotti importati nell'Ue. (ANSA).
Per le grandi sfide ambientali della Politica agricola comune ( Pac) serve un "ampio set di strumenti da poter applicare con la giusta flessibilità". Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, parlando al Consiglio dei ministri dell'agricoltura dell'Ue, convocato per chiudere la riforma della Pac.
E"per l'Italia è fondamentale insistere sull'aumento del prelievo dall'1% al 3% della dotazione nazionale per i pagamenti diretti per la gestione del rischio - ha detto il ministro - per approcciare in modo sistemico i problemi derivanti dal cambiamento climatico e dalle catastrofi naturali".
Sulla condizionalità sociale, cioè la riduzione degli aiuti in violazione dei diritti dei lavoratori, Patuanelli ha sottolineato che l'Italia "appoggia la proposta di compromesso della Commissione, che tiene in considerazione i diritti dei lavoratori e degli agricoltori incidendo nel modo più limitato possibile sugli oneri burocratici per gli Stati".
Il ministro ha salutato con favore gli sviluppi del negoziato in termini di flessibilità degli aiuti verdi e la condizionalità ambientale, mentre "sui pagamenti redistributivi", quelli che tolgono alle grandi aziende per dare alle piccole "vorremmo una percentuale minima più ambiziosa", ma anche che dalla degressività degli aiuti più alti "venga dedotto il 100% del costo del lavoro".
Ue, aiuti verdi e a piccole aziende nodi per riforma
La quantità di aiuti ai giovani agricoltori e alle piccole aziende agricole e la percentuale della dotazione nazionale degli aiuti diretti che sarà riservata ad azioni a carattere ambientale sono tra i principali nodi da sciogliere per la riforma della Pac. Li ha riassunti questa mattina la ministra all'agricoltura portoghese Maria do Cèu Antunes, presidente di turno del Consiglio Ue agricoltura, ai colleghi dopo la prima giornata di negoziato con la Commissione europea e l'Europarlamento, che si è svolto ieri dalle 10 del mattino a mezzanotte.
"Considero molto positivi i progressi realizzati" nel negoziato "fino ad ora", ha detto Antunes. "Ci sono visioni diverse - ha aggiunto - ma non possiamo permetterci di ritardare la riforma, dobbiamo rispondere alle domande dei cittadini e dare un quadro prevedibile agli agricoltori". I ministri si esprimeranno sui punti controversi e nel pomeriggio riprenderà la trattativa.