"La prima cosa è garantire un reddito dignitoso agli agricoltori che possa, a sua volta, esser distribuito ai lavoratori e alle lavoratrici" del comparto. A dirlo il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, partecipando ad un'iniziativa della Cgil, Futura 21, aggiungendo che "aver inserito nel fondo completare del Piano nazionale di ripresa e resilienza 1 miliardo e 200 milioni per i contratti di filiera" va in tale direzione, perché così si può "monitorare la filiera".
"Troppo spesso - ha detto - in questo Paese quando c'è un problema lo si affronta con una nuova normativa o modificando l'impianto normativo esistente. Io penso invece che le normative ci siano per affrontare certi argomenti, ma che devono sviluppare appieno le loro potenzialità".
"La Legge 199 - ha spiegato il ministro - ha una parte che funziona, quella repressiva che consente di intervenire in modo radicale ma non in tutti i frangenti per ovvie ragioni legate al numero di verifiche e controlli, e una che invece va potenziata nel suo utilizzo ossia la Rete del lavoro agricolo di qualità.
Troppo spesso del tema se ne parla solo quando c'è un morto o la retata, mentre dobbiamo ogni giorno mettere al centro il diritto dei lavoratori e delle lavoratoci del comparto agroalimentare".
Patuanelli, sindacato presidio tra braccianti
L'attività del sindacato "fatta tra i braccianti è un modo per garantire una presenza, è un presidio", un atto di "attenzione su questo tema": su questo "ci sarà il massimo supporto da parte mia personale e da parte del ministero". Parola del titolare del dicastero delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, intervento stamani sui temi del caporalato e, in generale, del lavoro nei campi a 'Futura 2021. Categorie e tutele individuali', evento promosso dalla Cgil, con le sigle Flai e Flc.