"La crisi sanitaria in corso ha generato una crisi alimentare. Come fatto per i vaccini, dobbiamo agire con la determinazione per migliorare l'accesso ad una quantità adeguata di approvvigionamenti alimentari. Con la Dichiarazione di Matera, il G20 ha aperto la strada al 'Food Systems Summit'. Questo pre-summit è occasione per trasformare il modo in cui pensiamo, produciamo e consumiamo cibo, a livello globale". Lo dice il premier Mario Draghi al pre-Vertice dell'Onu sui Sistemi alimentari, organizzato dal governo italiano.
"Abbiamo assunto l'impegno che i vaccini siano disponibili a tutti i paesi e dobbiamo fare altrettanto per garantire l'accesso al cibo", spiega il capo del governo italiano ribadendo l'impegno di Roma per garantire l'accesso ai vaccini nei Paesi più poveri. Per quanto riguarda la crisi alimentare "dobbiamo aumentare l'accesso al credito soprattutto per i piccoli agricoltori, abbiamo bisogno di più finanziamenti", sottolinea Draghi.
Aggravata malnutrizione, servono più risorse
"La pandemia ha reso tutte le preoccupazioni" sui sistemi alimentari "ancora più urgenti. L'indice dei prezzi dei beni agricoli è aumentato del 30% rispetto allo stesso periodo del 2020. La malnutrizione si estende ed è diventata la causa principale dei problemi di salute e della morte. La pandemia aumenterà il numero delle persone malnutrite a 130 milioni portando il numero complessivo a 800 milioni", ha detto Draghi. "Alla fine dell'anno scorso l'Italia ha promosso la food coalition, formata da oltre 40 Paesi. L'obiettivo è raggiungere la sicurezza alimentare per tutti. Abbiamo bisogno di più finanziamenti dai governi e dalle banche di sviluppo", aggiunge il capo del governo.
"E' per me un grande piacere darvi il benvenuto a Roma. L'idea di questo vertice fu lanciata dal Segretario Generale Guterres in occasione della Giornata mondiale dell'alimentazione, nell'ottobre 2019. La sua era una giusta preoccupazione per le numerose minacce alla sicurezza alimentare, ivi compresi i cambiamenti climatici, le malattie infettive e le interruzioni delle catene di approvvigionamento. La pandemia da COVID-19 ha reso queste preoccupazioni ancora più urgenti. La crisi globale ha spinto milioni di persone al di sotto della soglia di povertà. Condizioni meteorologiche estreme e interruzioni degli approvvigionamenti hanno contribuito all'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari", afferma Draghi nel suo intervento. "La malnutrizione in tutte le sue forme è diventata la causa principale di malattie e di morte. Nel 2019, erano circa 690 milioni nel mondo le persone che soffrivano di fame. Secondo l'Organizzazione per l'Alimentazione e l'Agricoltura, la pandemia farà crescere il numero delle persone che soffrono di malnutrizione di 130 milioni, portando il totale a oltre 800 milioni", spiega ancora Draghi.
Papa: scandalo fame, è un crimine che viola i diritti umani
"Produciamo cibo a sufficienza per tutti, ma molti restano senza il pane quotidiano. Questo 'costituisce un vero scandalo', un crimine che viola i diritti umani fondamentali. Pertanto, è dovere di tutti sradicare questa ingiustizia attraverso azioni concrete e buone pratiche, e attraverso audaci politiche locali e internazionali". Lo afferma papa Francesco nel messaggio inviato al segretario generale dell'Onu Antonio Guterres e ai partecipanti al Pre-Summit sul Food System Summit 2021, organizzato dalle Nazioni Unite a Roma da oggi al 28 luglio.
Nel messaggio, letto da mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati, il Papa sottolinea che l'"importante incontro" di Roma "ancora una volta mette in mostra come una delle nostre più grandi sfide attuali sia vincere la fame, l'insicurezza alimentare e la malnutrizione nell'era del Covid-19". E per Francesco occorre "un cambiamento radicale". In questa prospettiva, gioca un ruolo importante "l'attenta e corretta trasformazione del sistemi alimentari, che devono essere mirati per poter aumentare la resilienza, rafforzare le economie locali, migliorare la nutrizione, ridurre gli sprechi alimentari, fornire diete sane accessibili a tutti, essere ambientalmente sostenibili e rispettose delle culture locali". "Se vogliamo garantire il diritto fondamentale a un tenore di vita adeguato e adempiere i nostri impegni per raggiungere l'obiettivo Fame Zero - spiega il Pontefice -, non basta produrre cibo. C'è bisogno di una nuova mentalità e di un nuovo approccio integrale e di progettare sistemi alimentari che proteggano la Terra e mantengano al centro la dignità della persona umana; che garantiscano cibo sufficiente a livello globale e promuovano il lavoro dignitoso a livello locale; e che nutrano il mondo di oggi, senza compromettere il futuro". Per il Papa, "è fondamentale recuperare la centralità del settore rurale", ed "è urgente che il settore agricolo riacquisti un ruolo prioritario in il processo decisionale politico ed economico, volto a delineare il quadro del processo di 'ripartenza' post-pandemia". "Questo riconoscimento - prosegue - dev'essere accompagnato da politiche e iniziative che soddisfino pienamente le esigenze delle donne rurali, promuovano l'occupazione giovanile e migliorino il lavoro degli agricoltori nelle aree più povere e remote". "Siamo consapevoli", aggiunge Bergoglio, "che interessi economici individuali, chiusi e conflittuali - ma potenti - ci impediscono di progettare un sistema alimentare che risponda ai valori del Bene Comune, alla solidarietà e alla 'cultura dell'incontro'. Se vogliamo mantenere un multilateralismo fecondo e un sistema alimentare basato sulla responsabilità, la giustizia, la pace e l'unità della famiglia umana sono fondamentali". "La crisi che stiamo affrontando - conclude - è in realtà un'opportunità unica per impegnarsi in dialoghi autentici, audaci e coraggiosi, affrontando le radici del nostro sistema alimentare ingiusto".