Prezzi mondiali delle materie prime alimentari in calo dello 0,6% a maggio per il secondo mese consecutivo, eccetto per il grano e la carne di pollame che sono invece aumentati. A dirlo è l'indice della Fao, nel precisare che rispetto allo stesso periodo dello scorso anno il paniere complessivo segna +22,8%. I listini dei cereali sono aumentati del 2,2% rispetto al mese precedente, guidati dal grano con +5,6% rispetto ad aprile e +56,2% rispetto al valore corrispondente dell'anno precedente. I prezzi internazionali del grano, in media solo dell'11% al di sotto del record raggiunto nel marzo 2008, sono aumentati in risposta a un divieto di esportazione dell'India e alle preoccupazioni per le condizioni dei raccolti in diversi principali paesi esportatori, nonché per le ridotte prospettive di produzione in Ucraina a causa della guerra. Anche i prezzi del riso sono aumentati su tutta la linea, mentre cereali grezzi sono diminuiti del 2,1%, con i prezzi del mais che sono scesi ancora di più di pari passo con le condizioni del raccolto leggermente migliorate negli Stati Uniti d'America, le forniture stagionali in Argentina e l'imminente inizio delle principali raccolto di mais. Scendono poi sul mese i listini dell'olio vegetale e dei prodotti lattiero-caseari, entrambi del 3,5%; ma anche dello zucchero (-1%). Per la carne, invece, l'indice segna un nuovo record con +0,6% a maggio, anche se la bovina è rimasta stabile e la suina in calo. La crescita è stata guidata da quella di pollame, che riflette le continue interruzioni della catena di approvvigionamento in Ucraina e i recenti casi di influenza aviaria in mezzo a un aumento della domanda in Europa e Medio Oriente.
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