Interventi urgenti per portare l'Emilia-Romagna fuori dall'emergenza. Sono le richieste ribadite dai vertici di Coldiretti, Confagricoltura, Cia-Agricoltori italiani e Copagri nel corso dell'incontro al Masaf con il ministro Francesco Lollobrigida e il commissario per la ricostruzione post-alluvione, il generale Francesco Paolo Figliuolo.
"Rapidità ed efficienza nella gestione delle risorse e nella distribuzione degli aiuti sono fondamentali per la rinascita delle imprese agricole così duramente colpite dalla furia delle acque con danni sui raccolti, le strutture e i macchinari", ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, sottolineando che "le importanti misure già varate dal Governo e dall'Europa che ha stanziato 60,5 milioni per l'Italia che potranno triplicare con contributo nazionale, sono un primo passo".
Massima disponibilità e collaborazione, "nell'auspicio di una rapida definizione delle misure per la ripresa e la ricostruzione delle aree danneggiate, in un'ottica di un'importante semplificazione burocratica" è stata assicurata a Figliuolo dal direttore generale di Confagricoltura Annamaria Barrile, che ha auspicato "la definizione di una strategia nazionale che, a medio lungo termine, ci permetta di proteggere e preparare l'agricoltura alla gestione di questa ormai ineluttabile sfida climatica". Tra le proposte avanzate da Confagricoltura, la necessità di un cofinanziamento nazionale del 200% sulla riserva di crisi della Pac per poter indennizzare le aziende colpite. Inoltre "sono indispensabili - ha aggiunto Barrile - risorse adeguate a risarcire le imprese e sostenerle nella ricostruzione delle strutture e degli impianti frutticoli in campo; linee di credito dedicate con costo del denaro calmierato.
Interventi urgenti, oltre a una riduzione degli oneri burocratici, sono stati chiesti anche dai vertici di Cia-Agricoltori Italiani. "Serve intervenire in maniera tempestiva - ha spiegato il presidente di Cia, Cristiano Fini - con risorse importanti e burocrazia snella in un territorio che sta subendo anche gli effetti devastanti delle gelate tardive di aprile, persino più devastanti di quelle del 2020-2021, che hanno pesantemente ridotto la capacità produttiva di molte imprese agricole di quelle zone". "È necessaria una legge speciale - osserva Fini - che ricalchi l'intervento legislativo degli eventi sismici del 2012, prevedendo indennizzi per le strutture danneggiate, gli scoli e le infrastrutture a uso irriguo".
Dare la massima priorità al ripristino degli argini, insieme a quello dei danni strutturali registrati in collina, prima che arrivi l'inverno e prevedere un esonero contributivo per dare respiro alle aziende agricole per i mancati raccolti: sono le principali richieste avanzate da Alleanza Cooperative Agroalimentari a Figliuolo. Secondo Davide Vernocchi, presente all'incontro, "solo nel settore ortofrutticolo le aziende dovranno fare i conti con una contrazione della produzione pari a una media del 60% e con danni qualitativi generalizzati, che porteranno ad un raddoppio dei costi produttivi lungo la filiera per la campagna in corso". All'incontro ha partecipato anche Cristian Maretti che ha posto l'accento sulla necessità che siano date garanzie alle imprese agricole colpite, al fine di far capire loro cosa possono attendersi in termini di aiuto soprattutto per quelle che sono ubicate in zone marginali e che dovranno ripristinare i loro fondi.
"Aiutare queste aziende - ha detto Maretti - è un investimento per il futuro perché l'eventuale abbandono di quei territori significherebbe aumentare la probabilità di futuri dissesti idrogeologici e quindi di altri interventi straordinari". La necessità di misure urgenti è anche sottolineata dal presidente di Copagri Tommaso Battista. "Le parole d'ordine da tenere a mente per far ripartire il Primario dell'Emilia-Romagna, devastato dalla drammatica alluvione che solo in agricoltura ha provocato oltre 1 miliardo di euro di danni - ha sottolineato - sono sostanzialmente due, ovvero tempestività, così da dare ossigeno e speranza alle oltre ventimila aziende agricole colpite, e sburocratizzazione, condizione fondamentale per una rapida messa a terra delle ingenti risorse stanziate e per una immediata efficacia delle misure individuate".
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