Il Parlamento europeo chiede un
approccio più equilibrato rispetto alla proposta della
Commissione europea di vietare la pesca mobile sui fondali nelle
aree marine protette. E' uno dei punti contenuti nelle tre
relazioni approvate ieri dagli eurodeputati rispetto alle
proposte del pacchetto pesca dell'esecutivo comunitario.
L'Eurocamera chiede un approccio più equilibrato per definire
le aree marine protette, lamentando le eccessive semplificazioni
della Commissione nella proposta di una graduale eliminazione
della pesca mobile sui fondali in tutte le aree marine protette
entro il 2030. Gli eurodeputati chiedono equilibrio e
partecipazione dei pescatori alla definizione e
l'implementazione di queste aree.
Il rapporto 'Piano d'azione dell'Ue: proteggere e
ripristinare gli ecosistemi marini per una pesca sostenibile e
resiliente' è stato approvato in plenaria con 402 voti, 95
contrari e 57 astensioni. Afferma che il piano d'azione della
Commissione manca di coerenza con le altre priorità e lamenta
che non sono state prese in considerazione adeguatamente
l'aumento dei prezzi, crescita economica e occupazione. Secondo
i deputati, il divieto della pesca mobile sui fondali, che
rappresenta il 25% delle catture, avrebbe un impatto economico
in molte regioni costiere, ostacolando l'allevamento dei
molluschi. Chiudere delle zone a questa pratica potrebbe portare
a conflitti ed esercitare pressioni su altre zone di pesca.
L'invito alla Commissione è a considerare come obiettivo di
gestione "sia i livelli ottimali degli stock ittici che le
prestazioni socioeconomiche ottimali delle flotte".
Nella relazione 'Stato dei lavori nell'attuazione della
politica comune della pesca e prospettive future (371 voti
favorevoli, 92 contrari e 92 astensioni), l'aula ha chiesto al
Consiglio di fissare i totali ammissibili di catture per periodi
superiori a quelli annuali o semestrali, per dare più certezze
ai pescatori. Si chiede tra l'altro una migliore tracciabilità e
un sistema di etichettatura adeguato, insistendo sul fatto che
tutti i prodotti ittici, sia Ue che importati, rispettino gli
stessi standard di sostenibilità ambientale e sociale.
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