"Quest'anno ci siamo battuti per spiegare all'Unione europea che il mondo della pesca è importante, che l'Italia ha perso il 40% delle proprie marinerie rispetto al 28% della media europea, che noi vogliamo garantire una sostenibilità ambientale, che però deve essere correlata a una sostenibilità economica e di reddito". Lo ha detto il ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, alla fiera di Pordenone, intervenendo in video all'inaugurazione di AquaFarm, mostra convegno internazionale su acquacoltura, molluschicoltura, algocoltura e industria della pesca.
"Come si fa a realizzare questo? - ha proseguito - Non aggredendo alcuni sistemi di pesca che sono propri solamente di alcune nazioni, in particolare dell'Italia, come la pesca a strascico che se fosse cancellata da un giorno all'altro, come qualcuno aveva intenzione di fare, ci toglierebbe più di un terzo delle nostre marinerie, lasciando disoccupazione e incapacità di garantire reddito a famiglie che dovremmo sostenere magari con modelli di assistenzialismo che sono inutili e, soprattutto, che non meritano quelle persone che invece vogliono vivere del proprio lavoro ed educare anche i propri figli a questo tipo di modello".
Ai coltivatori del mare stesse garanzie degli agricoltori "Abbiamo scelto di utilizzare il termine coltivatori del mare perché c'era una strana situazione nella quale i coltivatori della terra, i nostri agricoltori, avevano delle possibilità di welfare maggiori rispetto ai nostri pescatori. Nell'ultima legge di bilancio abbiamo modificato questo stato, portando i nostri pescatori allo stesso livello di garanzie dei nostri agricoltori". Lo ha detto il ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, alla Fiera di Pordenone, intervenendo in video all'inaugurazione di AquaFarm. "Guardate la vicenda legata, per esempio, al granchio blu, che ci ha visto intervenire rapidamente, intanto arginando il problema, con i primi 2,9 milioni, poi cercando di garantire un sostegno con altri 10 milioni e adesso anche attivando tutta una serie di filiere produttive - ha aggiunto -. Certo, il problema resta ed è un problema drammatico, ma per affrontarlo non avevamo nemmeno gli strumenti normativi". "Oggi esistono anche gli strumenti normativi per arginare i problemi legati a emergenze del mare, come esistevano dei provvedimenti che servivano ad arginare emergenze sulla terra per gli agricoltori - ha rilevato il ministro -. Il nostro impegno è per la crescita economica, per l'investimento sul settore. Svolgeremo, proprio in queste ore, una riunione con tutte le associazioni del mondo della pesca, con coloro che sono interessati, ai quali racconteremo non solo le iniziative, perché le conoscono bene, e le abbiamo realizzate anche con un confronto preliminare con loro, ma anche quali sono i nostri obiettivi per il futuro". "Rendere il mondo del pesce, che in Italia viene prodotto e che viene pescato, un punto di riferimento che sia più possibile vendibile a giusto prezzo: è questa la sfida - ha concluso Lollobrigida -. Le cose di qualità possono avere un valore maggiore che permette di mantenere quella qualità e il lavoro a queste connesso".
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