- CAGLIARI - Centro Sardegna e "Carlo Felice" invasi da trattori e pick-up: è partito questa mattina da tre punti diversi - da Ottana, piazza san Nicola, Borore, Santuario San Lussorio, bivio Paulilatino Nord - il blitz di oltre mille agricoltori per denunciare lo stato di crisi delle campagne, dovuto non solo alla grave siccità.
I cortei stanno procedendo molto lentamente verso il punto di ritrovo comune ad Abbasanta, provocando disagi e code lungo la Statale 131. Sui trattori e sui mezzi agricoli sono issate le bandiere gialle di Coldiretti. Ci sono anche dei cartelli appesi ai mezzi: "Chi sta in silenzio si accontenta, non noi di Coldiretti". La mobilitazione non si è fermata nonostante le positive risposte arrivate ieri sullo blocco di 12 dei 14 milioni di euro stanziati per il settore agricolo e l'impegno sui pagamenti dei premi comunitari: non bastano per fermare la seconda manifestazione in meno di cinque mesi del mondo agricolo sardo.
"I disagi subiti dagli agricoltori e allevatori a causa dei prodotti pagati a prezzi troppo bassi e della grave siccità non ci possono far tornare indietro dal manifestare - spiega il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu - anche se accogliamo positivamente l'impegno sui pagamenti dei premi comunitari e la decisione dell'Oilos di destinare sotto forma di de minimis ai pastori, come avevamo chiesto noi a gran voce il primo febbraio scorso, 12 dei 14 milioni stanziati dalla Regione al settore".
Serve qualcosa di più: "Le perdite subite dalle imprese agricole necessitano di un intervento molto più sostanzioso - rilancia Coldiretti Sardegna - servono almeno 40 milioni di euro per lenire i danni che la siccità ha causato agli allevatori e cerealicoltori".
Disagi per il traffico: "Ci scusiamo - ha detto Cualbu - ma queste è l'unica strada per riuscire ad avere risposte al grido di dolore di un comparto al collasso".
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