All'ordine del giorno la grave siccità che sta interessando la parte occidentale della regione e, in particolare, i territori di Parma e Piacenza, per i quali è stato proclamato dal Governo lo stato di emergenza idrica.
"L'evidente effetto dei cambiamenti climatici sul nostro territorio - dice Caselli - chiaramente dimostrato dalle varie avversità atmosferiche sempre più frequenti, ci impone di considerare la siccità come una sfida da affrontare in modo continuativo nel tempo, perché non è destinata a essere un fenomeno passeggero". Secondo l'assessore sono necessarie strategie non solo di mitigazione, con la riduzione delle emissioni in atmosfera e le tecniche di risparmio dell'acqua, ma anche "di adattamento ai cambiamenti climatici, attraverso comportamenti nuovi, dal campo alla filiera di trasformazione, che con innovazioni e provvedimenti infrastrutturali, peraltro già stati messi in campo dalla filiera del pomodoro, consentano di affrontare in modo sistematico le avversità".
L'obiettivo di istituzioni e operatori economici della filiera è di compiere ogni sforzo per contenere al massimo i danni alle colture: per questo motivo sarà istituito un Tavolo di monitoraggio. "La filiera del pomodoro - spiega l'assessore - come altre importanti filiere dell'agroalimentare regionale, non si esaurisce nella parte agricola ma contribuisce a costruire valore aggiunto e occupazione nella trasformazione alimentare, nella logistica e nella distribuzione dei prodotti, per cui è necessario orientare gli sforzi a salvare il massimo della produzione possibile".
Nell'incontro si è ricordato come il settore del pomodoro da industria, anche grazie al forte impegno dell'OI nel corso degli anni, utilizzi da tempo in modo massiccio metodi di irrigazione a goccia, adottati - a seconda delle zone - su superfici che vanno dal 70 a 100% delle coltivazioni; si tratta quindi di una produzione all'avanguardia nel risparmio della risorsa idrica, e "che di certo non ne spreca". Oltre ai provvedimenti di deroga già adottati, "occorre sviluppare in tempi brevi scelte precise e chiare per quanto riguarda i piccoli e medi invasi per uso irriguo, e altre possibili soluzioni infrastrutturali, in modo tale da raccogliere il più possibile l'acqua quando è disponibile e a riutilizzare l'acqua esistente. A questo proposito - sottolinea l'assessore - sono disponibili le risorse del Programma di Sviluppo Rurale sia nazionali che regionali".
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