ROMA - Con la siccità crolla del 60% la produzione del fieno necessario all'alimentazione degli animali nelle aree terremotate, caratterizzate da una consistente presenza di allevamenti. E' la Coldiretti a lanciare l'allarme in occasione dell'incontro con centinaia di agricoltori nel Comune di Amatrice (Rieti) undici mesi dopo prime scosse, per fare un bilancio sulla situazione nelle campagne e sulla ricostruzione. "Prati e pascoli sono a secco - sottolinea l'organizzazione agricola - e non riescono a garantire l'alimentazione di mucche e pecore. In molte aree colpite dal sisma è necessario utilizzare le altre colture in campo, a partire dal mais, che gli agricoltori stanno cercando di salvare dalla siccità a prezzo di gravi sacrifici in termini economici".
"Ma la imprese agricole - osserva Coldiretti - stanno lavorando duro anche per garantire la sopravvivenza delle tipicità che hanno reso note queste zone famose in tutto il mondo. E' il caso della pregiata lenticchia di Castelluccio, uno dei simboli della rinascita delle aree terremotate, che quest'anno vedranno un calo del 30-40% del raccolto a causa della mancanza di pioggia e dei problemi causati dal sisma. Cali di produzione del 10-15% interessano anche il pregiato formaggio pecorino, con gli animali che dopo lo stress da terremoto stanno ora subendo quello da caldo, che ha causato la diminuzione delle quantità di latte raccolto nelle stalle. In flessione anche la produzione dei tipici salumi di queste aree, dal guanciale al prosciutto, fino al ciauscolo".
Proprio per sostenere le imprese terremotate dopo il sisma e superare i problemi causati dalla siccità, Coldiretti, Consorzi Agrari d'Italia, Eurocap Petroli e il Consorzio Cooperativo Finanziario stanno portando avanti un'iniziativa solidale che consiste nel consegnare gratuitamente alle imprese agricole il gasolio necessario per le loro attività, per un totale di 565.260 litri.