Nelle campagne dell'Emilia-Romagna è arrivata nel 2016 e in tre anni ha già provocato importanti danni ai frutteti: è la cimice marmorata asiatica (Halyomorpha halys) che attacca la frutta, in particolare le pere, con danni che si aggirano in generale intorno al 10% delle colture, con punte fino al 30-40% in alcune aziende e determinati territori.
A lanciare l'allarme è la Coldiretti regionale che teme una maggiore proliferazione di questi insetti a causa del caldo anomalo di questo periodo.
La diffusione degli insetti, rileva la confederazione, "è stata favorita da temperature ben al di sopra delle medie, in un 2018 che si classifica fino ad ora come l'anno più bollente dal 1800 con il mese di settembre che ha fatto registrare temperature superiori addirittura di ben 1,82 gradi e precipitazioni inferiori del 61% la media storica di riferimento (1971-2000), sulla base dei dati Isac Cnr relativi ai primi nove mesi dell'anno".
I primi attacchi di cimici asiatiche, rileva Coldiretti E-R, sono avvenuti nelle province che producono maggiormente pere, Modena e Ferrara, ma si sono estesi anche al Bolognese e alla province frutticole della Romagna, dove hanno preso di mira pesche, mele e kiwi. Originaria dell'Asia orientale, "la cimice asiatica è solo l'ultimo dei parassiti alieni che con i cambiamenti climatici hanno invaso l'Italia, provocando all'agricoltura e alle grandi coltivazioni di soia e di mais nel nord Italia danni stimabili in oltre un miliardo".
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