L'introduzione illegale in Italia di beni contraffatti provoca mancate vendite per le imprese italiane nel commercio all'ingrosso e al dettaglio pari ad un valore di 7,9 miliardi di euro. Circa il 61% dei consumatori italiani acquista consapevolmente prodotti contraffatti. La proporzione di articoli falsi acquistati consapevolmente in Italia varia molto in relazione al prodotto: si va dal 10% per i prodotti chimici per uso medico e farmaceutico al 64% per i dispositivi ICT. Il commercio mondiale di prodotti falsi che violano i marchi registrati italiani si attesta sui 32 miliardi di euro, pari al 3,6% delle vendite totali del settore manifatturiero italiano. È di 24 miliardi di euro, pari al 3,2% delle vendite complessive, il volume totale delle mancate vendite per le aziende manifatturiere italiane a causa della violazione dei propri diritti di proprietà intellettuale nell'ambito del commercio mondiale. Questi i principali risultati della ricerca realizzata da OCSE. Completa il quadro dell'entità e dell'impatto del fenomeno della contraffazione a livello nazionale l'analisi realizzata da Censis. Nel 2017 il "fatturato" stimato della contraffazione vale 7,2 miliardi di euro, e cresce del 3,4% rispetto al 2015. Al primo posto gli italiani acquistano accessori, abbigliamento e calzature il cui valore sul mercato del falso è stimato in 2,4 miliardi di euro, pari al 33,1% del totale. Risulta aumentata anche la spesa per prodotti potenzialmente dannosi per la salute e la sicurezza della persona: nel 2017 gli italiani spendono ben 115 milioni di euro per profumi e cosmetici contraffatti, un mercato in crescita del 6,7% negli ultimi due anni.
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