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Crea verso nuovo ruolo, più ricerca applicata in agricoltura

Crea verso nuovo ruolo, più ricerca applicata in agricoltura

Centinaio, apriremo il Mipaaft al mondo accademico e università

ROMA, 20 dicembre 2018, 17:14

Redazione ANSA

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"Un sistema decisionale basato sulla conoscenza e una ricerca di qualità, coerente con le sfide globali, dal cambiamento climatico alle nuove tecnologie, ma calibrata sui fabbisogni nazionali e finalizzata a consolidare sempre più il Made in Italy agroalimentare: ecco la strategia di un'agricoltura italiana che sa rinnovarsi, mantenendo la propria identità e incrementando la sua competitività". Così Salvatore Parlato, presidente del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria), ha delineato il piano di ricerca dell'Ente, vigilato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo. Tra gli interventi, anche quello del sottosegretario di Stato Alessandra Pesce, che ha detto: ''il Crea è una eccellenza, ora dobbiamo trovare il sistema affinché la ricerca pubblica abbia ricadute immediate per la filiera agricola''. Per il ministro Centinaio la ricerca ''è un motore di sviluppo culturale, tecnologico ed economico fondamentale nella vita di un Paese, e l'agricoltura è sempre più tecnologica. Ricerca e innovazione a volte sono parole un po' abusate, ma gli altri Stati quando parlano del comparto primario parlano di agricoltura 4.0, droni, scienza. Il Crea deve avere, oltre alla ricerca, un ruolo sempre più di servizio per un settore che sempre di più deve essere al passo coi tempi. Sono convinto che la ricerca debba uscire dai laboratori ed essere applicata. Anche col sottosegretario Pesce vogliamo aprire il Mipaaft - ha annunciato il ministro Centinaio - al mondo accademico. E nel 2019 apriremo un Tavolo di lavoro con le università, anche quelle che non hanno la facoltà di Agraria, che vedrà tra gli attori il ministero, il Crea e il mondo universitario. Oggi in agricoltura lavorano giovani e laureati - ha ricordato Centinaio - e per gli imprenditori, soprattutto alla guida di Pmi, servono competenze della laurea in Economia e Commercio, Geologia, Ingegneria, Chimica, Medicina. La missione del Ministero sarà quella di accompagnare questo percorso. Dobbiamo fare squadra perché davanti c'è la grande occasione europea di Horizon 2020, dove il nostro Paese deve essere alla guida di uno sviluppo delle linee di studio e di innovazione. L'Italia deve essere all'avanguardia e poter dire la sua a livello internazionale''.

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