ROMA - Agricoltori pugliesi sul piede di guerra dal 7 gennaio. All'indomani dell'approvazione della manovra scenderanno in piazza a Bari con i loro trattori per il mancato riconoscimento dello stato di calamità naturale in seguito alle gelate dell'inverno scorso che hanno duramente colpito l'olivicoltura regionale. A marzo 2018 le temperature in Puglia dove si produce oltre il 50% di olio italiano, erano scese al punto da ghiacciare circa 90 mila ettari tra le province di Bari-Bat e Foggia, con migliaia di piante da cui non è stato più possibile ricavare olive.
La Coldiretti, in particolare, denuncia l'assenza di misure per garantire adeguate risorse al Fondo di Solidarietà Nazionale per far fronte alle calamità che hanno colpito importanti regioni, a partire dalla Puglia dove la produzione è calata del 65%, mettendo in ginocchio un'intera filiera. "E' una situazione disastrosa senza precedenti", fa sapere Confagricoltura con Agrinsieme e le altre associazioni del settore olivicolo, "si rischia di mettere in ginocchio tutto il settore agricolo pugliese, già colpito dalla Xylella. Basti soltanto pensare alle migliaia di giornate di lavoro perse e all'attività ridotta praticamente a zero dei frantoi".
La dichiarazione dello stato di calamità, infatti, avrebbe premesso di attivare le misure di emergenza e sbloccare le risorse necessarie a fronteggiare la situazione. "La situazione è gravissima tra gelate e xylella, tante promesse sono state disattese", fa sapere all'ANSA Onofrio Spagnoletti Zeli, portavoce dei gilet arancioni, moviemento che raccoglie imprenditori e operai agricoli di tutte le organizzazioni esclusa la Coldiretti, "è arrivato il momento di dare risposte serie ed efficaci, con atti ufficiali e non con parole".
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