Autogrill ha annunciato il suo impegno a non
utilizzare più uova provenienti da galline allevate in gabbia a
livello europeo entro il 2025. Leader della ristorazione on the
road in Europa, l'azienda è la prima realtà del settore in
Italia a prendere questa decisione che comprenda sia uova in
guscio che ovoprodotti.
Le galline allevate in gabbia, ricorda Autogrill, hanno poco
spazio a disposizione, meno di un foglio A4 e non hanno neanche
lo spazio per aprire le ali; poggiano le loro zampe su un
pavimento di rete metallica, sviluppando così dolorose
infezioni. La loro fragilità delle ossa è più accentuata, cosa
che le porta a sviluppare lesioni con maggiore facilità e, a
causa dello stress dovuto al sovraffollamento e
all'impossibilità di muoversi, le galline corrono più rischi di
beccarsi l'un l'altra, staccandosi le penne. Per ridurre i danni
provocati da questo fenomeno, alle galline viene tagliato il
becco dopo pochi giorni di vita, con una procedura molto
dolorosa effettuata senza anestesia.
In Italia ogni anno sono allevate 35 milioni di galline, di
cui il 62% (circa 21 milioni) ancora in gabbia. Il confinamento
in gabbia è quindi un sistema che pregiudica seriamente il
benessere degli animali e il Settore Alimentare di Ciwf accoglie
positivamente la decisione di Autogrill, che arriva grazie alla
collaborazione con Compassion e altre organizzazioni.
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