Non una chiusura totale, però. "Confermiamo la nostra disponibilità a sederci a tutti i tavoli che verranno purché - avvertono i vertici del Consorzio del Pecorino sardo - si ristabiliscano le condizioni del dialogo e si ragioni con serenità di strategie di filiera e non solo dei problemi contingenti strettamente legati alla remunerazione della materia prima, in cui come Consorzio di tutela, come ben noto a tutti, non abbiamo né possiamo avere alcun ruolo".
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