Cresce e si rafforza il biologico italiano, ormai divenuto uno dei comparti di punta del Made in Italy.
A fare
luce sui dati del settore è l'Osservatorio Sana 2020, promosso
da BolognaFiere e a cura di Nomisma, con il patrocinio di
FederBio e AssoBio e il sostegno di Ice.
I numeri messi in fila dal rapporto sono stati presentati a
'Sana Restart', il salone del biologico che si è aperto oggi a
Bologna, in occasione degli Stati Generali del bio "Dalla
Rivoluzione verde alla rivoluzione Bio: il biologico tra
presente e futuro".
Terzo Paese per superfici 'bio', dietro Spagna e Francia,
l'Italia si distingue per incidenza sul totale della
Sau-Superficie agricola utilizzata, che oggi raggiunge il 15,8%,
a fronte di una media europea del 7,5% e per crescita degli
operatori, in aumento del 2% sul 2018, toccando quota 80.643
unità
"Agli Stati Generali del 2019 con "Rivoluzione Bio" abbiamo
lanciato il messaggio che serviva una svolta verso il biologico
e l'agroecologia - osserva in una nota Maria Grazia Mammuccini,
presidente FederBio - l'unica in grado di neutralizzare i
cambiamenti climatici e di produrre nel rispetto dell'ambiente e
della salute. L'Europa, presentando le strategie di attuazione
del Green Deal, ha dato ragione a quell'impostazione che
FederBio, AssoBio e BolognaFiere avevano anticipato. Per questo
- argomenta - occorre una scelta chiara anche per il nostro
Paese approvando subito la legge sul biologico. Servono inoltre
progetti concreti per promuovere distretti biologici e filiere
di 'Made in Italy Bio' utilizzando tutte le risorse a
disposizione, dai fondi stanziati con la Finanziaria, al
Recovery Fund e al Piano d'azione sul biologico sul quale la
Commissione UE ha da poco aperto la consultazione".
Tornando ai numeri,evidenziati questa volta dalla Coldiretti
e presentati sempre al salone in corso a Bolognafiere fino a
domenica, le coltivazioni bio in Italia si avvicinano ai 2
milioni di ettari (in crescita del 2%) con il record storico di
sempre e con percentuali di crescita a due cifre per la
Provincia di Trento (+31,3%) e il Veneto (+25,4%) anche se è il
Mezzogiorno a guidare la classifica delle superfici con la
Sicilia oltre quota 370.000 ettari seguita dalla Puglia con
266.000 ettari e la Calabria che sfiora i 208.000 ettari. Al
centro le prime tre regioni per superfici a bio sono il Lazio
con 144.000 ettari, la Toscana con oltre 143.000 e le Marche con
più di 104.000 mentre al nord la classifica è guidata
dall'Emilia-Romagna con 166.000 ettari seguita dalla Lombardia
con 56.000 ettari e dal Piemonte con quasi 51.000.
Nel 2019 l'incidenza della superficie biologica in Italia ha
raggiunto il 15,8% della Sau che nel 2018 si attestava all'8%,
superando Paesi produttori come Spagna (10,1%), Germania (9,07%)
e Francia (8,06%). A livello regionale - evidenzia la Coldiretti
- in Calabria più 1 campo su 3 è bio (36,4%) mentre in Sicilia
si sfiora il 26% del totale.
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