È uno dei dati emersi dall'indagine realizzata dall'Area food dell'Università Cattolica, con sede a Cremona.
È emerso che oltre la metà degli oltre 4.000 intervistati
(52%) ha acquistato cibi a "Km 0", ovvero prodotti localmente.
Ai primi posti tra le scelte degli italiani ci sono i prodotti
più garantiti, soprattutto dal punto di vista della loro
origine.
«Da un punto di vista psicologico, che in tempi di Covid-19
il consumatore sia orientato verso alimenti di qualità, ma
soprattutto di cui è nota, anzi, certificata, l'origine - spiega
la professoressa Guendalina Graffigna, Ordinario di Psicologia
dei consumi e della salute e direttore dell'EngageMinds HUB - è
una dinamica coerente con atteggiamenti più generali di
diffidenza verso "l'esterno" o l'esotico" che una pandemia sorta
in Asia ha portato in molte persone, e che sfocia in
comportamenti un poco più chiusi, anche in campo alimentare».
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