"Nel mondo il 70 per cento del latte viene trasformato in formaggio e l'Italia è tra i primi 10 Paesi produttori. Da qui la necessità di uscire dalle logiche che abbiamo seguito fino ad oggi. E Pro Caseus rappresenta un cambio di prospettiva. Con questo metodo innovativo il produttore, cioè l'allevatore, può finalmente pensare alla destinazione del latte: il formaggio", sottolinea Francesco Cobalchini, direttore generale di Intermizoo. Il latte buono offre una bella fetta di guadagno in più facilitando il lavoro dell'allevatore e del trasformatore.
Le ricerche svolte hanno dimostrato che ogni aumento unitario del tempo di coagulazione porta ad una perdita di circa 0,25 kg di formaggio ottenibile da 100 kg di latte. "Un ridotto tempo di coagulazione ed una elevata forza del coagulo rendono la cagliata e la pasta del formaggio ottimali, evitando anomale fermentazioni microbiche che causano riflessi negativi sulla struttura e sulle caratteristiche organolettiche del formaggio e, di conseguenza, un impatto sul valore commerciale del prodotto finito", precisa Martino Cassandro, del Dipartimento Dafnae dell'Università di Padova. Grazie alle sue migliori caratteristiche coagulative, un litro di latte Pro Caseus consente di produrre fino al 10% di formaggio in più. Il formaggio con latte Pro Caseus fa bene all'ambiente. Con il 10% in meno di latte necessario per produrre una forma di formaggio, si avranno ricadute positive sia per la salute del consumatore che per la sostenibilità dell'intera filiera, basti pensare al minor consumo di risorse come acqua e suolo e alla minore quantità di latte trasportato. Un aspetto su cui riflettere se si considera che, negli ultimi 40 anni, la produzione mondiale di latte ha avuto un incremento del 64%.
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