La produzione di caffè è una fonte di reddito per oltre 25 milioni di famiglie in 50 Paesi. Un'attività economia minacciata dal riscaldamento globale che potrebbe, entro il 2050, rendere inutilizzabili la gran parte delle aree oggi coltivate. Tra i tanti, questo è uno dei problemi che il climate change causa a uno specifico settore dell' agricoltura. E' per questo che la illycaffè, azienda pioneristica per molti aspetti, ha avviato il progetto di "agricoltura rigenerativa" (in Etiopia e in Guatemala) sperimentando un modello agronomico che risucchia il carbonio dall'aria e lo trasforma in materia organica per il suolo.
"E' un cambio di modello socioeconomico - spiega Andrea Illy, presidente della illycaffè - il modello che estrae risorse dal pianeta senza ripristinarle producendo anche una montagna di residui, scarti, ruderi, rottami che si accumulano nell'ambiente, è passato, e i limiti della crescita sono superati quasi tutti". L'economia dunque deve essere circolare, "come avviene in natura, dove non si produce alcuno scarto". Lui la chiama 'agroecologia': "Il carbonio che si applica sui terreni nutre la biodiversità e la fertilità; la biodiversità dei suoli aumenta la difesa spontanea della pianta, che ha per questo meno bisogno di chimica. E più salute dell' ambiente significa più salute umana. Insomma, un ecosistema più resiliente e diversificato". Se questo viene applicato anche ad altri settori dell'agricoltura, "si migliora la dieta delle popolazioni indigene, si crea benessere in Africa" e, su grande scala e larga applicazione, "si limita anche il fenomeno dell'emigrazione da quel continente".
Il modello di agricoltura rigenerativa e alcuni progetti Andrea Illy li presenterà a Glasgow, al prossimo summit sul clima.
Non è solo una iniziativa sulla carta: "Lo stiamo facendo in particolare in Etiopia mentre in Guatemala accusiamo un ritardo perché dopo la prima semina, guarda caso, un uragano ha causato una devastazione". C'è anche un braccio operativo: "Stiamo lavorando alla Rigenerative Society Foundation che tende a creare un movimento di imprese che inizino questo percorso rigenerativo". Considerando che "la politica serve a innescare un processo ma la differenza la fa la società, le imprese che da sole collettivamente hanno massa critica per poter cambiare, per investire, per scegliere tecnologie, la Foundation servirà a trasferire conoscenza a chi vorrà seguire l'esempio, a offrire assistenza finanziaria (aiutare a presentare progetti bancabili e illustrarli ai finanziatori) ed a fare rendicontazione (insegnare alle aziende a misurare l'impatto del progetto).
Riscontra attenzione nelle imprese? "Riscontro sempre e sempre di più sensibilità su questo tema. Dal disinteresse del passato, se non scetticismo/contrarietà, ora sono tutti consapevoli che lo devono fare".