La siccità di questo 2022 toglierà
dal piatto almeno un 30% di riso Made in Italy. Le ondate di
calore anomale e, soprattutto, le precipitazioni dimezzate di
questi ultimi sei mesi, con la perdita di risorsa idrica
drammaticamente pari al 90%, stanno prosciugando ettari su
ettari di risaie al Nord, coltivate a Carnaroli, Arborio e Roma,
varietà speciali per i risotti e di cui l'Italia è unico
produttore al mondo. Lo dichiara Cia-Agricoltori Italiani
sostenendo che "insieme al grano è a rischio un'altra produzione
strategica dell'agroalimentare nazionale. Se non pioverà nei
prossimi giorni - sottolinea Cia - il Paese finirà per giocarsi,
sotto gli effetti dell'incognita clima, anche un altro mercato
chiave come quello del riso che con 2 milioni di tonnellate
l'anno prodotte su circa 227 mila ettari, rappresenta oltre il
50% dell'intera produzione europea. Una coltura- rileva
l'organizzazione agricola- esclusiva e anche in ripresa,+16%
record consumi in pandemia, ma che adesso è schiacciata dai
rincari sulle materie prime e dai costi eccessivi di produzione,
e non sta beneficiando in alcun modo dell'aumento dei prezzi
allo scaffale. Attenzione, quindi -fa presente Cia - a fenomeni
speculativi, ennesimo- specifica l'organizzazione- colpo basso
ai danni dell'agricoltura. Cia torna a sollecitare interventi
tempestivi, misure straordinarie e nuove alleanze con
istituzioni e cittadini-consumatori. Per Cia è inoltre urgente
estendere l'applicazione del credito d'imposta per l'acquisto di
gasolio agricolo fino alla fine della stagione irrigua.
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