"Le ultime verifiche sulle superfici coltivate quest'anno a pomodoro nel Nord Italia, 37.024 ettari - osserva il Presidente di OI Pomodoro Nord Italia, Tiberio Rabboni - ovvero un'estensione superiore alla media dell'ultimo quinquennio, in calo del 4% sull'anno scorso, confermano la insostituibile funzione della programmazione produttiva nel garantire certezze, reciprocità e vantaggi". Attualmente, aggiunge Rabboni, "la principale preoccupazione degli operatori è la siccità e la disponibilità irrigua. Il fabbisogno di acqua toccherà l'apice nei prossimi giorni, fino alla fine di agosto. I grandi invasi e le dighe territoriali hanno da tempo dichiarato una condizione di crisi. Chi può utilizzerà i pozzi. La situazione è oltremodo preoccupante. Bisogna fare tutto il possibile perché sia l'ultimo anno di impotenza di fronte alla siccità".
La suddivisione delle superfici effettive nelle province del bacino del Nord Italia vede in testa Piacenza, con 9.890 ettari a pomodoro. A seguire Ferrara con 6.609 ettari; Parma con 4.000; Mantova con 3.537; Alessandria con 2.594; Cremona con 1.788; Verona con 1.112; Reggio con 1.042 e Modena con 905. Guardando al biologico, è invece Ferrara la provincia con più ettari (2.484). Seguono Ravenna con 636 ettari e Parma con 246. La suddivisione per regione vede l'Emilia-Romagna con più ettari coltivati a pomodoro (il 68% del totale), seguita da Lombardia (19%), Piemonte (8%) e Veneto (5%).
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