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Esperto, produzione alimentare nel mondo è in eccesso ma c'è fame

Agnoletti (Università Firenze), crisi non è solo colpa guerra

Redazione ANSA FIRENZE
(ANSA) - FIRENZE, 24 AGO - "La produzione alimentare mondiale complessivamente è in eccesso, quindi teoricamente non ci sono rischi alimentari, eppure ci sono tra i 700 e gli 800 milioni di persone che soffrono la fame. Ciò succede perché non tutti riescono ad accedere ai surplus di cibo o hanno risorse economiche sufficienti a pagare il prezzo di mercato richiesto e perché vi sono incredibili sprechi di cibo. Le molteplici crisi sanitarie, ambientali, politiche ed economiche e i meccanismi di mercato hanno però un altro effetto perverso". Lo ha detto Mauro Agnoletti, titolare della cattedra Unesco per il paesaggio del patrimonio agricolo recentemente istituita dall'Università di Firenze e coordinatore del Master internazionale collegato al programma Giahs per la salvaguardia dei paesaggi rurali storici.

"Si spiega anche così - ha aggiunto - perché in Italia abbiamo abbandonato oltre 10 milioni di ettari di aree agricole e, assieme ad una floridissima industria agro alimentare, abbiamo il 75% del territorio rurale in stasi o recessione economica e importiamo il 60% del cibo dall'estero. Collegandosi all'attualità, accade poi che se un conflitto limita la circolazione delle derrate alimentari o ne fa aumentare eccessivamente il prezzo, non abbiamo più coltivazioni nazionali per reagire agli shock e siamo esposti ai fattori internazionali: ci basterebbero 1.400.000 ettari per essere autosufficienti in grano, a livello nazionale. Se questo complesso di fattori critici accade in Italia non moriamo di fame ma se accade in un paese in via di sviluppo è una catastrofe". (ANSA).

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