- Rimangono più alti del 13,6% rispetto allo scorso anno i prezzi all'ingrosso della farina, primo ingrediente dei dolci di Carnevale che in tanti si apprestano a preparare in casa, nonostante la diminuzione del 3,4% nella prima parte di febbraio rispetto a gennaio dovuto al ribasso delle quotazioni del grano tenero; mentre registrano un aumento del 36,9% rispetto alla media del quinquennio 2018-2022. A segnalarlo sono le elaborazioni di Bmti dei listini all'ingrosso sui dati rilevati dalle Camere di Commercio, sottolineando come i prezzi di alcune materie prime utilizzate per i dolci di Carnevale risentano ancora degli aumenti causati nel 2022 dalla corsa dei costi di produzione di mangimi ed energia e dalla frenata produttiva a livello continentale. Anche per il latte venduto in cisterna al di fuori dei contratti di fornitura tra allevatori e industria, i prezzi restano elevati (+13,9% su base annua), sebbene da dicembre sia stato registrato un parziale rientro (a febbraio -4,8% rispetto a gennaio) legato alla ripresa produttiva in Europa e al contemporaneo calo delle quotazioni delle alternative estere.
Maggiore stabilità per il burro (-24% rispetto al 2022), i cui prezzi all'ingrosso hanno registrato un vero e proprio crollo a partire da novembre 2022, dopo i valori record raggiunti nel corso dello scorso anno. Restano su livelli storicamente elevati i prezzi delle uova, supportati dall'offerta limitata e dall'aumento della domanda proveniente sia dal mercato interno che dall'estero. I prezzi delle uova di taglia L da allevamenti a terra, formulati dalla Cun, Commissione Unica Nazionale sono saliti fino a raggiungere questa settimana i 2,45 euro /kg, mettendo a segno un rialzo rispetto allo scorso anno del +51,2%. (ANSA).