Cala ma non crolla l'export alimentare italiano in Russia (-8%) e Ucraina (-20%) con una perdita complessiva di quasi 100 milioni di euro in valore. È quanto afferma il Centro Studi Divulga in occasione della pubblicazione del report 'Un anno di guerra' con l'analisi delle ripercussioni del conflitto su alcuni settori importanti dell'economia del Paese. In Russia, mercato già provato dall'embargo del 2014, con il valore dell'export Made in Italy che nei primi 10 mesi del 2022 ha sfondato 500 milioni di euro, arretrano in particolare pasta (-31%), caffè (-29%), bevande alcoliche (-43%), florovivaismo (-25%) e olio di oliva (-13%), mentre tiene l'export di vini (120milioni di euro esportati nei primi 10 mesi del 2022, + 5%) e di prodotti dolciari (42 milioni di euro, + 4%).
In Ucraina, con il valore dell'export italiano a 220 milioni di euro, a soffrire in particolare tabacco (-24%), vini e spumanti (-41%), latte e derivati (-35%), bevande alcoliche (-52%) e prodotti dolciari (-47%). Crescono invece le esportazioni di caffè (+4%), pasta (+10%) e ortaggi (+70%).