Cresce anche la superficie coltivata con soluzioni 4.0, dal 6% del 2021 all'8% nel 2022. Il 65% del valore del mercato è composto da macchinari connessi e sistemi di monitoraggio da remoto di coltivazioni e terreni, in forte crescita, con +15%.
Lo evidenziano i dati
dell'Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del
Politecnico di Milano e dell'Università degli Studi di Brescia,
presentata durante il convegno 'Da adozione a valorizzazione: la
sfida dello Smart agrifood'.
L'82% delle aziende della trasformazione agroalimentare ha
utilizzato o sperimentato almeno una soluzione digitale; di
queste, quasi la metà ne ha implementate 4 o più in
contemporanea, +30% rispetto al 2020: sono soprattutto la
tracciabilità alimentare, la produzione, la logistica e il
controllo della qualità le aree dove le aziende innovano di più.
L'88%, in particolare, sta sperimentando soluzioni tecnologiche,
come software gestionali integrati (56%), soluzioni mobile (26%)
e cloud (21%) per snellire i processi di inserimento dei dati,
riducendo il margine di errore.
"Nel contesto molto difficile che ci troviamo ad affrontare,
- afferma Andrea Bacchetti, direttore dell'Osservatorio Smart
AgriFood - le tecnologie digitali possono aiutare a gestire la
scarsità e il rincaro dei costi, in agricoltura, degli input
produttivi e dell'energia". In questo contesto, aggiunge Chiara
Corbo, direttrice dell'Osservatorio Smart AgriFood,
"l'interoperabilità delle soluzioni diventa sempre più rilevante
e prioritaria. È fondamentale consentire l'integrazione di dati
raccolti dai diversi sistemi, interni o esterni. La condivisione
dei dati si rivela sempre più importante per garantire una
crescente tracciabilità e sostenibilità delle produzioni
agroalimentari". (ANSA).