"Doneremo malto, luppolo e tutte le materie prime di base che servono per far ripartire le aziende della filiera della birra colpite dall'alluvione che ha devastato l'Emilia Romagna". Lo annuncia il presidente del Consorzio Birra Italiana Teo Musso nell'esprimere cordoglio per le vittime della catastrofe e garantire solidarietà alle imprese danneggiate.
In Emilia Romagna ad oggi sono presenti 115 aziende della birra con una produzione di 80 milioni di litri. I dipendenti sono 400, quelli dell'indotto 11.600. Il Consorzio della Birra italiana comunica che è attivo per realizzare un censimento dei danni che risultano nella maggior parte dei casi relativi a infrastrutture e magazzini allagati.
"Dopo due anni di pandemia, un anno di guerra, crisi energetica, siccità, aumento dei costi delle materie prime, i birrifici artigianali e i produttori agricoli dell'Emilia-Romagna sono in seria difficoltà e questa calamità proprio non ci voleva", dice Musso sottolineando che "in questo momento è strategico mobilitare tutte le energie pubbliche e private disponibili per far ripartire un'area fondamentale per l'economia del Paese". Carlo Schizzerotto, direttore Consorzio Birra Italiana, spiega che stanno al momento valutando, sulla base del minitoraggio dei danni e dei singoli casi come intervenire per aiutare le aziende danneggiate, se intervenire donando materia prima o aiutando a vendere prodotti in magazzino o ancora con un autotassazione del consorzio.