Il latte romagnolo non è andato perso durante i drammatici giorni dell'alluvione ma manca fieno per gli animali. Ed è partita la conta dei danni che in alcuni casi arriva fino a 4 milioni di euro per singola azienda.
Questo il bilancio di Alleanza Cooperative Agroalimentari che arriva nella Giornata mondiale del Latte che si celebra l'1 giugno.
"L'alluvione non ha fermato gli allevatori. Anche nei giorni immediatamente successivi al disastro, le cooperative dell'Emilia Romagna sono riuscite a ritirare tutto il latte dai propri soci, anche di quelli situati nelle zone collinari colpite dalle frane. Neanche un litro di latte è stato buttato, a conferma del ruolo fondamentale che svolgono le cooperative", afferma Giovanni Guarneri, Coordinatore del Settore lattiero-caseario di Alleanza Cooperative Agroalimentari. "Le cooperative hanno confermato di essere un vero baluardo per la tenuta di interi territori, dal momento che garantiscono il presidio di intere zone collinari o di montagna che senza la cooperazione rischierebbero senza dubbio lo spopolamento. Lì dove c'è una cooperativa, ci sono ancora stalle, mucche, lavoratori e in molti casi anche abitanti", sottolinea.
In particolare la filiera Granlatte-Granarolo, la più grande cooperativa italiana con 637 aziende agricole socie, di cui 57 in Emilia Romagna, è riuscita a garantire la raccolta di tutto il latte sia nelle zone collinari che in pianura. "Circa una ventina delle nostre associate - racconta il direttore Isaia Puddu - hanno subito danni ma ciò non ci ha impedito di raggiungerle per raccogliere il prodotto", sottolinea. Alcune aziende di Granlatte hanno stimato danni che arrivano in alcuni casi a 4 milioni di euro. A pesare sul bilancio sono le migliaia di ettari coinvolti dall'alluvione che non riusciranno a produrre cereali e fieno per l'alimentazione delle vacche. “Ciò vuol dire - dichiara Puddu - che rischiamo di veder compromessa anche l’annata 2024. Ecco perché - questo l'appello - è importante sostenere il nostro sistema cooperativo con ogni forma di solidarietà”. “Granlatte - ricorda - sta avviando in questi giorni numerose iniziative di solidarietà, sia attraverso donazioni spontanee di foraggio alle aziende colpite, sia attraverso una raccolta fondi per sostenere le aziende. Un modo per ricordare ad un Paese intero che senza la cooperazione agricola tanto cibo di qualità Made in Italy, semplicemente, non riuscirebbe ad arrivare sugli scaffali dei supermercati. È ora di mobilitarsi per chi produce”.
Tra le storie, emblematica quella della Centrale del latte di Cesena, una cooperativa con 20 soci dislocati tutti nella Romagna che garantiscono una raccolta di latte di 8 milioni di tonnellate. "Il latte - racconta il direttore Daniele Bazzocchi - è stato raccolto da tutti i soci, nonostante la difficoltà nel raggiungere le stalle. Soltanto da uno dei nostri soci siamo riusciti ad arrivare con qualche giorno di ritardo per via delle frane, ma grande è stato il sollievo quando finalmente l’allevatore ha visto arrivare il nostro camion per la raccolta”. Anche se fortunatamente non sono stati registrati danni alla cooperativa né alle stalle, desta molte preoccupazioni la raccolta di fieno destinato all’alimentazione degli animali. Spiega ancora Bazzocchi: “Nelle aree collinari sarà quasi impossibile raccogliere cereali, perché sono stati intaccati dai funghi e le radici sono secche. Sarà impossibile raccoglierlo, in moltissimi casi le aziende agricole non potranno più contare sull’autoproduzione e dovranno comprarlo e ciò comporterà inevitabilmente costi maggiori”.
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