La difesa naturale e sostenibile dalla cimice asiatica rappresenta sin dalla sua prima comparsa l'obiettivo primario dell'intero mondo frutticolo altoatesino. Tra le proposte c'è anche - e soprattutto - la ricerca di antagonisti naturali dell'insetto. Prove pluriennali con diverse specie di Icneumonidi hanno riportato notevoli successi, tanto da farle rientrare in una nuova fase di un progetto comune tra Centro di Sperimentazione Laimburg e Consorzio Mela Alto Adige.
La vespa samurai non punge ed esteriormente somiglia più a una formica volante che a una vespa.
La cimice asiatica è originaria dell'area del Sud-Est asiatico e rappresenta un temibile parassita per una serie di colture - tra le quali anche il melo. Nel 2016 l'insetto è stato individuato per la prima volta in Alto Adige. "Gli antagonisti dei parassiti sono insetti utili, per noi - vengono impiegati da anni e contribuiscono a contenere lo sviluppo e la diffusione delle popolazioni di parassiti: esattamente ciò che ci proponiamo con la nostra strategia della sostenibilità, sustainapple", sottolinea Georg Kössler, Presidente del Consorzio Mela Alto Adige.
Durante la ricerca di una antagonista della cimice asiatica ci si è imbattuti in un insetto che ne inibisce la proliferazione: diverse specie di Vespidi (Imenotteri) depongono le proprie uova all'interno delle ovature della cimice asiatica.
Le larve dei Vespidi si nutrono delle uova della cimice asiatica, dalle quali evidentemente non possono sgusciare nuovi individui di Halyomorpha halys. Questo fenomeno viene definito "parassitizzazione" dagli specialisti.
"I risultati sono molto incoraggianti", conferma Silvia Schmidt, responsabile del gruppo di lavoro „Metodi Biologici di Protezione delle Piante" del Centro di Sperimentazione Laimburg.
Nei luoghi di rilascio, il grado medio di parassitizzazione sarebbe salito di quasi un terzo rispetto all'iniziale 10 % - in alcune zone addirittura fino al 70 %. "Si può dunque dedurre che la vespa samurai è l'antagonista più efficace della cimice asiatica tra tutti i parassitoidi presenti in Alto Adige", questa l'opinione della dottoressa Schmidt.
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