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Ai Paesi poveri mancano 19 miliardi di chili di cereali ucraini

Ai Paesi poveri mancano 19 miliardi di chili di cereali ucraini

Summit Onu, la Coldiretti lancia l'allarme fame

ROMA, 25 luglio 2023, 10:38

Redazione ANSA

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Lo stop all'accordo Onu fra Russia e Ucraina per le spedizioni di grano dai porti del Mar Nero interrompe un fiume di quasi 19 miliardi di chili di frumento per il pane, mais, olio di girasole e altri prodotti, che nell'anno di durata dell'intesa sono stati destinati ai paesi poveri dell'Africa e dell'Asia, con il rischio che fame e crisi economica spingano con maggiore forza i flussi migratori verso l'Italia e il resto dell'Unione Europea. E' l'allarme lanciato dalla Coldiretti sulla base dei dati del Centro Studi Divulga, in occasione del Food Summit Onu a Roma, nel ricordare che ai paesi poveri è stato destinato il 58% dei prodotti agricoli transitati nei porti di Chornomorsk, Yuzhny e Odessa.

In particolare, circa 1/3 del totale dei cereali è frumento per il pane con quasi 5,8 miliardi di chili, a cui si aggiungono 8,6 miliardi chili di mais, 1,3 miliardi di chili di olio di girasole più 3 miliardi di chili di altri prodotti tra cui orzo e soia. Lo stop al passaggio delle navi alimenta il rischio carestia in 53 Paesi dove, secondo l'Onu, la popolazione spende almeno il 60% del proprio reddito per l'alimentazione.

Il blocco dell'accordo deciso dalla Russia, puntualizza la Coldiretti, spinge i prezzi sul mercato delle materie prime agricole con la speculazione che investe tutti i prodotti, dove le quotazioni dipendono sempre meno dall'andamento della domanda e dell'offerta e sempre più dalle strategie finanziarie. Un problema che tocca anche le forniture di mais per le stalle dell'Italia, costretta ad importare più della metà (58%) del proprio fabbisogno. 
   

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