L'Università di Bologna e
l'ateneo colombiano Uniminuto hanno firmato un accordo di
cooperazione accademica, per lo scambio di conoscenze sui temi
dell'agricoltura sostenibile, che faciliterà la formazione e il
flusso di docenti tra i due Paesi.
L'accordo è circoscritto al Programma di sviluppo rurale con
approccio territoriale (Dret II), cofinanziato da Agenzia
italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), Unione
europea e Fao.
"L'obiettivo finale dell'accordo è quello di migliorare la
conoscenza e gli scambi sui temi dell'agricoltura biologica,
dell'agricoltura sostenibile, dell'agro-ecologia, della
certificazione e delle denominazioni di origine; temi sui quali
l'Italia è piuttosto forte e può contribuire direttamente", ha
spiegato all'ANSA Furio Massolino, coordinatore del Programma
Dret.
L'esperto ha sottolineato che l'Italia ha 30 anni di
esperienza nel processo e nella formazione in agricoltura
biologica ed è la nazione Ue con il maggior numero di prodotti a
denominazione di origine. Un know-how che potrebbe quindi
contribuire al processo di cambiamento dell'agricoltura, nella
prospettiva di semina consapevole, sviluppo e ambiente.
Per Massolino - secondo cui presto ci sarà un accordo
analogo anche tra l'Università di Bologna e l'Università
Surcolombiana - ci sono varie somiglianze tra l'agricoltura
italiana e quella colombiana, in particolare nel numero di
piccoli produttori che la compongono, oltre alla varietà di
climi e di suoli per regione.
La Colombia - ha osservato l'esperto - ha un "valore
aggiunto" soprattutto per quanto riguarda la biodiversità, una
caratteristica che le dà la possibilità di ampliare la sua gamma
di specie e prodotti agricoli a denominazione di origine, visto
che sul territorio sono presenti molte varietà sconosciute al
mercato e con peculiarità quali la "naturale resistenza"
all'ambiente.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA