- LUCCA - Il farro della Garfagnana Igp a rischio estinzione, "non per colpa dei cambiamenti climatici ma dei branchi di cinghiali" che mangiano e distruggono i raccolti.
In dieci anni la produzione dell'antico cereale a denominazione "è quasi dimezzata arrivando al minimo storico di poco più di 1.000 quintali, e così anche il numero di aziende e le superfici si sono fortemente ridimensionate nonostante la grande richiesta da parte del mercato, oggi impossibile da soddisfare. A lanciare l'allarme è Coldiretti Lucca.
L'associazione, spiega una nota, torna a chiedere interventi mirati e su larga scala per ridurre la minaccia che i cinghiali rappresentano per l'agricoltura e per i cittadini. "Stiamo assistendo all'estinzione di una delle più importanti eccellenze agricole della Garfagnana e del paniere regionale - sottolinea Andrea Elmi, presidente Coldiretti Lucca - che ha assicurato, fino ad oggi, continuità alla presenza agricola in aree altrimenti destinate all'abbandono. Quello che sta accadendo è paradossale. Il danno non è solo economico, ma ambientale perché le aziende garantiscono la manutenzione del territorio e la sua cura, turistico perché il farro è uno dei piatti più richiesti da chi viene in vacanza in lucchesia, commerciale perché è un prodotto che ha una grande richiesta sui mercati e di immagine perché il farro è associato alla Garfagnana e viceversa. I cinghiali stanno distruggendo una delle risorse strategiche di questi luoghi". Per Lorenzo Satti, presidente del Consorzio di tutela del farro della Garfagnana Igp "di questo passo nessuno seminerà più farro, o altre colture, perché sanno già che raccoglieranno niente o poco. E' un'attività a perdere. Negli ultimi cinque anni la produzione di farro è crollata del 30% quando c'è una richiesta in crescita; questo significa perdere opportunità e posti di lavoro quando c'è bisogno dell'uno e dell'altro in un territorio già difficile come il nostro. Le aziende che certificano oggi il farro sono 30-35, una decina di anni fa erano 60-70 a seconda dell'annata. La tendenza è chiara.
Tra dieci anni potrebbe non esserci più un farro della Garfagnana Igp".
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