"Il nuovo Regolamento Ue sul
Prosek è un punto segnato anche per il Friuli Venezia Giulia,
cui ha contribuito in modo determinante il lavoro del Pd al
Parlamento europeo, dove il provvedimento è stato approvato lo
scorso febbraio. Siamo soddisfatti che si sia chiusa anche
formalmente la lunga diatriba che ha contrapposto lo storico
vino Prosecco, che trae il nome dalla nostra località carsica, a
un prodotto che del vino italiano ha solo l'eco nel nome. Con
questo regolamento si sancisce una tutela per tutte le
denominazioni di qualità, come le Dop o le Igp, e si fermano le
registrazioni di menzioni tradizionali identiche o che li
richiamino, come appunto il Prosek croato. Come abbiamo per
tempo sottolineato, sarebbe stato assurdo esistessero Prosek e
Prosecco mentre era stata proibita la convivenza del Tocai
friulano e del Tokaji ungherese". La segretaria del Pd Fvg
Caterina Conti, dopo che è stata resa nota la pubblicazione del
testo del Regolamento dell'UE nella Gazzetta Ufficiale Europea,
che limita definitivamente l'uso ingannevole del nome Prosek.
Esprime la sua soddisfazione anche l'ex assessore regionale
all'Agricoltura Fvg Cristiano Shaurli, il quale auspica che "si
riconosca il lavoro di tutti" e, riferendosi al presidente
veneto Zaia secondo cui il Prosecco "esprime la storia e
l'identità del Veneto", puntualizza che "come il tiramisù è nato
in Friuli Venezia Giulia, la località di Prosecco non sta a
Valdobbiadene ma sul Carso triestino. Un nome quindi che
appartiene pienamente a due Regioni di cui una autonoma e
speciale, orgogliosa della propria storia e delle proprie
minoranze come quella slovena presente a Prosecco".
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