Intesa raggiunta per la gestione
della prossima campagna di trasformazione del pomodoro del
bacino Sud. Ad averla sottoscritta, dopo una lunga trattativa,
sono Anicav, l'Associazione nazionale Industriali conserve
alimentari vegetali e le Organizzazioni produttori Bacino Centro
Sud Italia. Fermo restando l'autonomia contrattuale delle
singole aziende in sede di sottoscrizione dei contratti di
fornitura, le parti, sulla base di una serie di criteri, hanno
definito un prezzo medio di riferimento pari a 150 euro/ton per
il pomodoro tondo e 160 euro/ton per il lungo e una
maggiorazione di 30 euro/ton per il biologico. Le parti hanno
confermato l'impianto del Contratto Quadro d'Area approvato nel
2022 e applicato anche nella campagna 2023, con la sola
variazione dei parametri relativi ai difetti minori della
materia prima al fine di assicurare alle industrie una maggiore
qualità del pomodoro da trasformare.
"È prevalso il senso di responsabilità - dichiara Marco
Serafini presidente di Anicav - nonostante le migliori
condizioni dei costi di produzione rispetto alle passate
campagne, che negli altri Paesi trasformatori hanno fatto
registrare riduzioni dei prezzi della materia prima, abbiamo
voluto riconoscere, con grande sacrificio, alla parte agricola
un prezzo medio di riferimento che rimane il più alto al mondo e
che dovrà garantire alle nostre imprese un miglioramento degli
già elevati standard qualitativi, che da sempre caratterizzano
le nostre produzioni, e la massima attenzione in fase di
raccolta, cosa sulla quale saremo intransigenti nel corso della
campagna".
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