Inaugurato ad Ancona il vigneto
dell'Istituto Penitenziario di Monteacuto. Ne sono artefici
l'Amap, braccio operativo della Regione, e il Ministero della
Giustizia attraverso il Provveditorato Regionale
dell'Amministrazione Penitenziaria (PRAP) Emilia Romagna e
Marche. L'agricoltura come strumento d'integrazione sociale per
il sistema penitenziario è frutto della rete creata da oltre un
decennio nella casa circondariale di Barcaglione tra
Istituzioni, Università, Associazioni di categoria e imprese,
che ha poi interessato altre strutture penitenziarie della
regione.
Un'idea dall'allora agronomo dell'Istituto, oggi operante
come volontario, Sandro Marozzi, avviata grazie al funzionario
Amap Ugo Testa e resa possibile dalla direttrice
dell'Amministrazione penitenziaria Manuela Ceresani.
A scoprire l'etichetta per le bottiglie ottenute dalla prima
vendemmia di Monteacuto che saranno portate alla prossima
edizione di Vinitaly è stata la senatrice Elena Leonardi. Tra i
due progetti selezionati ha prevalso la proposta grafica
"Renovo" della studentessa dell'Accademia di Belle Arti di
Macerata Alice Mazzocchi. "Quello marchigiano è certamente un
modello interessante perché capace di creare virtuose
collaborazioni, oltre che di offrire un'opportunità di
formazione a persone che hanno sbagliato in passato e che
acquisendo una professione consentiranno alle imprese agricole
di avere una manodopera specializzata", ha concluso l'on. Aldo
Mattia, Componente della VIII Commissione Ambiente, Territorio e
Lavori Pubblici. Molteplici le autorità intervenute, tra le
quali l'europarlamentare Carlo Ciccioli, la senatrice Elena
Leonardi, l'assessore regionale all'Ambiente Andrea Maria
Antonini, la consigliera regionale Mirella Battistoni, il
garante dei detenuti Giancarlo Giulianelli e il magistrato del
Tribunale di Sorveglianza di Ancona Filippo Scapellato. Con loro
i vertici dell'Amministrazione Penitenziaria guidata dalla
dottoressa Ceresani e di Amap, come il vice presidente Renato
Frontini e direttore dell'Agenzia Francesca Severini.
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