E’ la passione per la terra il filo conduttore della prima puntata di ‘Eccellenze Rurali’, un viaggio attraverso l’Italia tra chi ha realizzato il proprio progetto aziendale grazie al sostegno offerto dai Piani di sviluppo rurale. Parte da qui il nostro percorso per capire innanzitutto le motivazioni che hanno spinto tante persone, giovani soprattutto, a investire la loro vita professionale nel settore agricolo. C’è chi ha voluto cambiare vita ‘resettandosi’ completamente o chi ha scelto di continuare la tradizione familiare sapendola innovare. Uno sguardo, quindi al futuro, che della tradizione conserva consigli ed esperienze, ma che ben si sposa al progresso per dare vita ad un’agricoltura più dinamica, dalla quale nascono prodotti nuovi ed esperienze che fanno scuola. Un’agricoltura multifunzionale, volano di occupazione. Secondo gli ultimi dati, infatti, la crescita del 2% dell'occupazione nazionale nel 2016 diventa del 6,5% nel settore primario, dove la componente under 35 registra un’impennata del 9,1%, circa 16.200 persone; incremento più vistoso al Nord (+9,4%) e meno nel Mezzogiorno (+4,3%). Ad aumentare è sia il numero di lavoratori indipendenti (+5,9%), che di quelli dipendenti (+7,1%). Giovani che scommettono su quegli asset di distintività nazionale che garantiscono un valore aggiunto nella competizione globale come il territorio, il turismo, la cultura, l’arte, il cibo e la cucina; il tutto tradotto in attività che spaziano dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche agli agriturismo, all’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili. Il risultato è che le aziende agricole dei giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% e il 50% di occupati per azienda in più. Realizzano un sogno, però senza improvvisazione. In genere, si tratta di persone con livelli di istruzione medio-alti, che arrivano all’agricoltura dopo aver realizzato un percorso di studi, ma anche altre esperienze fuori settore, che contribuiscono a rafforzare una visione innovativa delle aziende.
In collaborazione con:
C R E A