(di Renato Botto)
BRA (CUNEO) - Sul tavolo ci sono i problemi del prezzo del latte troppo basso pagato agli allevatori, l'sos della montagna che rischia di perdere - per gli alti costi, la burocrazia e la concorrenza industriale - alpeggi e formaggi di qualità, ma la prima preoccupazione del comparto lattiero-caseario italiano in questi giorni è la legge sul divieto del latte in polvere. La Commissione Europea ha chiesto all'Italia di abrogarla e l''ultimatum' Ue scade tra pochi giorni, il 29 settembre.
Tema caldissimo, quindi, e alla 10/a edizione di Cheese, la rassegna internazionale sulle 'forme del latte' inaugurata oggi a Bra (Cuneo), si stringono le fila a difesa della legge: "Il governo italiano è deciso a resistere. - ha detto Andrea Olivero, viceministro alle Politiche Agricole - Abbiamo motivate ragioni per ribadire il nostro 'no al latte in polvere' e proveremo a coinvolgere anche i Paesi vicini nella battaglia a difesa di una legge che regola la produzione e che non è affatto di ostacolo alla libera circolazione delle merci. Qualche burocrate in Europa pensa di buttare a mare la tradizione italiana, ma non glielo permetteremo". Pochi giorni fa, all'Expo, il premier Matteo Renzi, alla giornata dell'agricoltura, ha adottato simbolicamente i formaggi italiani.
E' stata proprio l'ottima reputazione dei formaggi di qualità made in Italy - lo evidenzia un'analisi di Coldiretti diffusa proprio oggi - a determinare il +8% nell'export del settore, con significative crescite negli Usa (+18%) e sul mercato cinese (+39%), ma anche verso il primo concorrente, la Francia, +2%. D'altronde, i formaggi transalpini con la Dop europea sono rimasti 45, mentre l'Italia ha fatto il sorpasso raggiungendo quota 48. "La Commissione Europea - sottolinea la Coldiretti - rischia di far sparire 487 formaggi tradizionali censiti dalle Regioni italiane ed ottenuti secondo metodi mantenuti inalterati da generazioni".
Un tesoro alimentare che gli italiani sembrano quasi snobbare, visto che il consumo medio è di 20,7 kg di formaggi all'anno, molto indietro nella classifica europea. Ma a Bra, tra gli stand del mercato italiano è stato il consueto 'assalto' dei visitatori, come d'altronde alle bancarelle dei nuovi Presidi Slow Food e dei formaggi degli altri 22 paesi di tutto il mondo presenti alla rassegna, organizzata da Slow Food e dalla Città di Bra. "La legge italiana che vieta il latte in polvere - ha detto Carlo Petrini, fondatore e presidente di Slow Food - è straordinaria. Se Bruxelles non lo vuole capire, glielo faremo capire ugualmente. Ed il Parlamento Europeo finirà per introiettarla".