"Non possiamo chiedere niente di più e di meglio a quello che hanno già fatto. Ci hanno dato i ristori, i finanziamenti Simest per avere risorse per ripartire. Obiettivamente non possiamo dire niente che il Governo non abbia fatto. Al Governo chiedo solo di continuare così". Così Antonio Cellie, ad di Fiere Parma, a margine dell'inaugurazione del salone Cibus a Parma.
"Ci hanno seguito in queste esigenze - aggiunge a proposito del Governo e del settore fiere - Quello che stiamo facendo, che tutti noi Fiere dobbiamo imparare a fare, è arrangiarci un po’, lavorando sempre di più e meglio con l’Ice, che è una struttura straordinariamente efficace ma che le fiere devono imparare a usare. Se noi sappiamo usare meglio gli uffici della Farnesina che oggi sono i veri driver dell’Ice potremmo fare davvero un lavoro di trasmissione e di informazione importante con le imprese".
Quanto all'edizione 2021 di Cibus, aggiunge, "avevamo una gran voglia di partire in presenza perché alcuni temi, prodotti, proposte non sono virtualizzabili. Durante la pandemia le aziende alimentari hanno continuato a lavorare servendo i supermercati e quei pochi ristoranti aperti in tutto il mondo. La pandemia ha dimostrato che l’industria alimentare italiana reagisce molto meglio di tante altre alle crisi" puntando su salute, sostenibilità, innovazione. Come espositori il numero è invariato, oltre 2mila aziende presenti, ma gli spazi sono ridotti del 25%. "I visitatori sono di meno ma più qualificati.
Solo stamattina nella nostra ‘business agenda’ abbiamo 3500 appuntamenti in programma di buyer italiani e internazionali". Tra le grandi assenze l'Asia - Giappone e Cina - e l’Australia.
In collaborazione con:
CIBUS 2021 – FIERE di PARMA S.p.A