ROMA - Numeri in crescita nel 2018 per il Prosciutto di San Daniele Dop che nel 2018, come annunciato Mario Cichetti, direttore del Consorzio del Prosciutto di San Daniele, ha raggiunto un fatturato di 330 milioni di euro. La produzione di questa eccellenza friulana sfiora i 2,8 milioni di prosciutti ed è in crescita del 5,4% rispetto al 2017, mentre il San Daniele Dop registra una crescita complessiva del 1,5% rispetto al 2017, precisa ancora il Consorzio di Tutela in un incontro stampa a Roma. Sul fronte esportazioni la quota di vendite all'estero della Dop San Daniele è del 18%, metà del business in Europa e metà nei mercati extra Ue, con prevalenza delle piazze nordamericane. "La Brexit preoccupa anche il nostro distretto - ha detto Cichetti - ma a fronte di questa incertezza fanno da contraltare i risultati positivi raccolti grazie agli accordi di libero scambio siglati con Paesi terzi, come il Ceta per il mercato canadese e il Jefta con il mercato nipponico". In linea con questo trend, rispetto al 2017, il Prosciutto San Daniele Dop ha visto crescere la quota export nei paesi extra Unione Europea, assestandosi al 45% del totale. In generale, ha concluso Cichetti, si registrano ottime performance in Germania, in Francia, oltre che in Usa e Australia, lontano continente ma con abitudini di consumo molto vicini allo stile alimentare italiano".
La filiera del San Daniele Dopo conta 3.927 allevatori, 116 macelli e 31 stabilimenti produttivi, produzione raccontata dall'allevamento al consumo finale col nuovo sistema di tracciabilità smart, presentato oggi presso la sede Aicig, l'Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche. Intanto Ifcq ha avviato la sperimentazione per l'utilizzo della blockchain per la certificazione della filiera suinicola Parma-Sand Daniele. Il software è stato messo a punto dalla società Beantech di Udine, anche quale primo passo di una futura certificazione blockchain dell'intera filiera italiana dei suini per le Dop prosciutti. "I nostri sistemi di digitalizzazione, la loro qualità, fanno grande l'Italia. Ancora c'è molto da fare per rendere smart le filiere, noi mettiamo a nostra disposizione know how tutto friulano", commenta Fabiano Benedetti, ceo di Beantech.
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