Vola la denominazione Valpolicella negli Usa, bevuto dal 7% dei consumatori di vino di alta gamma, un livello simile a quello toccate dalle etichette dell'Alsazia e del Piemonte, superiore a Châteauneuf du Pape e Languedoc e molto vicina a quella della Borgogna. E' quanto emerge dalla nuova ricerca di Wine Intelligence per il Consorzio di tutela dei vini di Valpolicella, che analizza in particolare il posizionamento dell'Amarone. Pur essendo un vino di nicchia e dal prezzo medio più alto, è acquistato dal 4% in più degli habitue della qualità che spendono oltre 26 dollari a bottiglia, ma anche dall'1% dei consumatori regolari.
La ricerca traccia due profili del consumatore d'oltreoceano, da una parte gli 'Engaged Explorers', giovani che si divertono a scoprire nuove varietà e regioni di origine meno 'classiche, che rappresentano il 7% dei bevitori regolari di vino negli Usa; dall'altra i 'Social Newbies' che hanno conoscenze ancora poco sviluppate, ma stanno dedicando sempre più tempo al vino, consumandolo soprattutto in occasioni sociali e nella ristorazione. Ma gli Usa comprende 50 Stati e la situazione varia molto a seconda delle zone. "Le coste statunitensi", spiega il direttore del Consorzio di tutela dei vini Valpolicella, Olga Bussinello, riferendosi sopratutto a New York e alla California, "sono mercati maturi e piuttosto saturi, ora bisogna investire in quelli interni dove il Pil è in crescita, così come la qualità della vita, penso ad esempio al Colorado e al Michigan".
In collaborazione con:
Consorzio per la tutela dei vini Valpolicella