A New York Valpolicella non è più sinonimo di Amarone. I residenti nella Grande mela hanno ampliato i loro orizzonti enologici in questi ultimi anni, sposando nuovi stili e sapori. A parlare è Amber Rill, Valpolicella Wine Specialist, che in un'intervista all'ANSA svela i gusti della metropoli, forte della sua esperienza sul campo, essendo sommelier nel locale Corkbuzz di Union Square a Manhattan.
"I vini della Valpolicella trovano sempre più posto a tavola e nelle carte dei vini, e non si tratta più solo di Amarone", spiega Rill, precisando che "sono sempre più numerosi gli appassionati che stanno comprendendo i livelli di stile e il valore di questa acclamata regione vitivinicola italiana". Consumatori sempre più giovani che hanno molta voglia di apprezzare un buon bicchiere e di imparare tutto quello che c'è dietro, scoprendo che c'è più di un Valpolicella, ognuno con una sua peculiarità. Lo sa bene Rill che al Corkbuzz propone un vino della Valpolicella a seconda della stagione.
"Se in estate vince uno stile leggero e fresco, ricco di frutta rossa e con una sfumatura erbacea e di pepe - spiega la sommelier - in autunno fra le Doc optiamo per un Valpolicella Superiore leggermente più maturo della zona classica, con toni più profondi di bacche, prugna e finocchio; in inverno possiamo offrire un bicchiere selezionato di Amarone della Valpolicella o di Ripasso, un vino quest'ultimo, unico che incontra tutti i gusti e si abbina a tutti i piatti". Quanto all'Amarone, secondo Rill, viene spesso considerato come un vino celebrativo, molto richiesto durante i periodi delle feste. Bene anche il Recioto della Valpolicella, sebbene la tendenza vada più comunemente verso vini secchi.
In collaborazione con:
Consorzio per la tutela dei vini Valpolicella