La Ferrovia viene venduta all'ingrosso a 3 o 4 euro al Kg ma per la Giorgia pagano appena 0,80 centesimi. Difficile far tornare i conti. Nuove prospettive commerciali tuttavia potrebbero arrivare se si riuscisse a fare una rete di imprese attive nella trasformazione, dall'essiccazione in pianta alla vendita senza nocciolo per semilavorati da pasticceria". Intanto nel pieno periodo di raccolta il comune pugliese sta per tingersi di rosso in occasione della 27/ma Sagra della ciliegia Ferrovia in programma, con forte coinvolgimento dei giovani dell'associazione culturale Inpiazza, il 10 e l'11 giugno. Un evento culturale con tappe nelle chiese barocche, il Palazzo Marchesale e la grotta di Sant'Oronzo, ed enogastronomico, per una due giorni che, col patrocinio della Regione Puglia, quest'anno punta a raggiungere quota 100.000 visitatori, dopo le 80mila dell'ultima edizione.
Le ciliegie sono il prodotto che più di ogni altro caratterizza il mondo produttivo-agricolo di Turi che con 100mila quintali annui esprime un sesto della produzione nazionale. Tra le diverse qualità coltivate su 3.700 ettari, un'area pari a quasi la metà del territorio comunale, spicca la Ferrovia, una ciliegia dalla polpa dura, sapore dolce e intenso e a forma di cuore, premiata come Ciliegia Migliore d'Italia nel corso delle edizioni 2004, 2005, 2006, 2008, 2015 e 2016 del concorso "C. Locchi", organizzato dall'Associazione nazionale Città delle Ciliegie. Nella sagra, insieme al frutto rosso, occasioni di degustazione di molteplici eccellenze pugliesi, tra cui: le paste di mandorla, i vini, l'olio, le 'zampine' di vitello, i panzerotti, il Capocollo di Martina Franca, il Pane di Altamura, la Cipolla Rossa di Acquaviva.
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