Il lavoro ha beneficiato della integrazione delle competenze dei due principali enti coinvolti riguardanti le tecniche di sequenziamento da un lato e dall'altro la profonda conoscenza del germoplasma agrumicolo e lo studio di importanti caratteri di interesse agronomico mediante approcci di genomica funzionale e la combinazione di tali informazioni con i dati disponibili di altri agrumi hanno permesso la decodifica quasi del tutto completa delle due copie di ciascuno dei nove cromosomi che compongono il genoma del limone.
Per l'ateneo siciliano "la conoscenza dei geni alla base dei caratteri di interesse agronomico avrà, inoltre, importanti ricadute sul settore produttivo limonicolo, per accelerare sensibilmente i processi di selezione di varietà di limone naturalmente resistenti a malattie (con particolare interesse all'individuazione di geni di resistenza per la malattia del malsecco), dotate di una elevata rifiorenza (importante per la produzione dei limoni "verdelli") e ad elevato valore salutistico e nutraceutico.
Il genoma di limone si aggiunge agli altri genomi del genere Citrus ad oggi sequenziati (arancio dolce, clementine, cedro, pummelo) e rappresenta un ulteriore tassello a sostegno dell'ipotesi sulla storia evolutiva degli agrumi. Le analisi delle sequenze genomiche hanno infatti confermato l'origine ibrida del limone derivante dall'incrocio tra il cedro e l'arancio amaro (a sua volta originatosi dall'incrocio tra mandarino e pummelo).
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