L'analisi di mercato, concentrata sulle tendenze di consumo emerse durante la pandemia e confermate durante la ripresa, evidenzia che "il pane, alimento simbolo della Dieta mediterranea e della cultura alimentare italiana, non perde la sua centralità nella vita quotidiana degli italiani e si conferma alimento-rifugio anche nei momenti di crisi, prima con la pandemia e ora con l'Ucraina". La ricerca sottolinea inoltre una cambiamento nella geografica dei consumi del pane: le grandi città (in particolare i centri storici), a causa del perdurare dello smart working e della ripresa limitata del turismo, sono in sofferenza, al contrario- sostengono gli analisti- le periferie ed i piccoli centri hanno registrato, già nel pieno della pandemia, una buona ripresa. Restano quasi identiche alcune tendenze di acquisto già in atto: l'attenzione per l'origine dei prodotti e per il territorio e piace molto il pane condito, con noci, olive, zucca, semi vari. Inoltre il pane che gli italiani chiedono agli artigiani deve essere digeribile, equilibrato e si deve sentire il sapore del grano, meglio se di grande pezzatura. Torna la figura del panettiere di fiducia. Dal punto di vista economico, rispetto al 2019, il pane cresce, anche se non ha ancora recuperato del tutto. Ad aver recuperato i volumi del 2019 sono invece pizza e dolci.
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